Deepfake in crescita esplosiva: cosa ci aspetta davvero nel 2026
Qualità, quantità e accessibilità: perché i deepfake crescono così in fretta e cosa devono fare informazione, settore digitale e utenti per evitare gli scenari peggiori?

The Conversation ci regala un riflessione di fine e inizio anno, per il 2026 sarebbe bello buttare via i vecchi problemi con una maggiore responsabilità collettiva. Invece, la prospettiva è di una crescita continua dei deepfake, ovvero le immagini false prodotte con l’intelligenza artificiale per scopi illeciti. A scrivere è Siwei Lyu, professore di informatica e anche direttore dell’UB Media Forensic Lab dell’Università di Buffalo.
L’anno 2025 si chiude con un’evoluzione dei media sintetici che permette di fare previsioni immediate per l’anno nuovo. Secondo l’autore, i deepfake hanno raggiunto un livello tale da risultare indistinguibili dai contenuti autentici. Due contesti sono stati analizzati: le videochiamate a bassa risoluzione, i social media.
Su The Conversation è stato rilanciato un video di YouTube con il viso di Robin Williams, reale, perfetto, prodotto con Sora. I numeri parlano chiaro, 500.000 deepfake online nel 2023 contro gli 8 milioni creati nel 2025. La percentuale si avvicina al mille, un aumento del 900% l’anno.
Siwei Lyu individua tre fattori chiave nella crescita 2026 delle false immagini e relativi audio-video
- Salto tecnologico nella generazione di video, grazie a modelli capaci di garantire coerenza temporale e stabilità nei volti. Scompaiono i difetti visivi, anche se un video è falso per la sua precisione nei volti crea empatia e attira fortemente l’attenzione. I deep si mascherano facilmente.
- Clonazione vocale che ha oltrepassato la soglia degli indistinguibili. In pochi secondi, si possono creare audio con voci artificiali credibili, vengono già utilizzate per diversi crimini su larga scala.
- Democratizzazione degli strumenti, consente a chiunque di produrre contenuti audiovisivi sofisticanti senza competenze tecniche avanzate.
Nel 2026, si svilupperà il quarto punto, la produzione in tempo reale dei deepfake. Avatar e performer sintetici saranno in grado di reagire e adattarsi durante interazioni live. Siwei Lyu non parla di rinunciare alle potenzialità dell’intelligenza artificiale, ma di assumersi una responsabilità condivisa. Maggiori controlli, infrastrutture dotate di sistemi di verifica, strumenti forensi avanzati e puntare ad un’integrità dell’informazione.