iRobot ha dichiarato bancarotta: cosa ne sarà dei Roomba?
iRobot dichiara bancarotta, ora punta a vendere tutto ad uno storico partner Nessun impatto immediato su Roomba, ma azzeramento per gli azionisti.

iRobot, l’azienda che ha portato i robot aspirapolvere nelle case di milioni di persone con il marchio Roomba, ha ufficialmente avviato la procedura di bancarotta. La società, con sede in Massachusetts, ha annunciato l’intenzione di vendere tutti i propri asset al principale fornitore, la cinese Picea Robotics, in un’operazione che mira a garantire continuità operativa dopo anni di difficoltà finanziarie.
La vendita a Picea Robotics
Secondo quanto comunicato da iRobot, l’accordo con Picea Robotics dovrebbe chiudersi entro febbraio 2026, previa approvazione del tribunale fallimentare. L’azienda ha chiarito che, nel frattempo, continuerà a operare regolarmente, senza interruzioni previste per le funzionalità dell’app, i programmi per i clienti, i rapporti con i partner globali e il supporto ai prodotti già in commercio. Per gli utenti finali, questo significa che i Roomba continueranno a funzionare normalmente e che i pezzi di ricambio resteranno disponibili.
Il quadro è ben diverso per gli investitori. iRobot ha specificato che gli azionisti ordinari subiranno una perdita totale del capitale investito e non riceveranno alcun rimborso se la vendita verrà confermata. Rimane invece incerto l’impatto sull’occupazione, tema sul quale l’azienda non ha fornito dettagli, lasciando aperti interrogativi sul futuro dei dipendenti negli Stati Uniti e negli altri mercati.
Dal dominio del mercato alla crisi
La bancarotta non arriva come un fulmine a ciel sereno. Dopo il ritiro dell’acquisizione da 1,7 miliardi di dollari da parte di Amazon, bloccata dalle autorità europee per timori antitrust, la situazione finanziaria di iRobot ha continuato a peggiorare. Già nel marzo 2025 la società aveva ammesso l’esistenza di seri dubbi sulla propria capacità di proseguire le attività.
Fondata nel 2002, iRobot ha dominato il mercato dei robot aspirapolvere per oltre un decennio, ma negli ultimi anni ha visto ridursi progressivamente la propria quota, complice la concorrenza sempre più aggressiva di marchi come Roborock e Dreame. Nemmeno il rinnovamento della gamma, con modelli recenti come la serie Roomba 105 Vac Robot e il Roomba Plus 505 Combo Robot con base AutoWash, è riuscito a invertire la tendenza. A pesare ulteriormente sarebbero stati anche i dazi del 46% applicati agli impianti produttivi in Vietnam destinati al mercato statunitense.
Nonostante il momento critico, il CEO Gary Cohen parla di un passaggio decisivo per il futuro a lungo termine dell’azienda, sottolineando come l’operazione possa rafforzare la struttura finanziaria e garantire continuità a clienti e partner.