Spotify lancia le Prompted Playlists: più controllo sull’algoritmo
Spotify introduce le Prompted Playlists in Nuova Zelanda, permettendo agli utenti Premium di creare playlist personalizzate con prompt dettagliati e controllo totale.

Spotify ha annunciato mercoledì il lancio di una nuova funzione che promette di dare agli utenti maggiore controllo sull’algoritmo della piattaforma. Si tratta delle “Prompted Playlists“, disponibili inizialmente per gli abbonati Premium in Nuova Zelanda in versione beta.
La feature rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alle playlist AI lanciate lo scorso anno, offrendo una personalizzazione senza precedenti basata sull’intera storia di ascolto degli utenti, dal primo giorno di utilizzo del servizio fino a oggi.
Come funzionano le nuove playlist intelligenti
Le Prompted Playlists permettono agli utenti di descrivere con precisione cosa vogliono ascoltare attraverso prompt testuali molto più lunghi e dettagliati rispetto alle opzioni precedenti.
Grazie all’integrazione della conoscenza generale nel sistema AI, è possibile creare richieste complesse e altamente personalizzate come “musica ad alta energia pop e hip-hop per una corsa di 5 km di 30 minuti con ritmo costante, seguita da brani rilassanti per il defaticamento” oppure “musica dei miei artisti preferiti degli ultimi cinque anni, includendo brani meno conosciuti che non ho ancora ascoltato”.
La piattaforma offre anche descrizioni e contesto per ogni raccomandazione, spiegando perché quel particolare brano è stato incluso. Gli utenti possono inoltre impostare la frequenza di aggiornamento della playlist, scegliendo tra opzioni giornaliere o settimanali, e continuare a perfezionare i prompt per affinare ulteriormente i risultati.
Verso gli algoritmi personalizzabili
Spotify non è l’unica piattaforma social a enfatizzare il controllo degli utenti sugli algoritmi. Instagram ha introdotto in queste ore una funzione simile per i Reels, mentre Bluesky, il concorrente decentralizzato di X, permette agli utenti di sostituire completamente l’algoritmo predefinito con uno personalizzato.
Questa tendenza riflette una crescente consapevolezza da parte delle piattaforme digitali: gli utenti vogliono maggiore trasparenza e controllo su come i contenuti vengono selezionati e presentati. Nel caso di Spotify, la possibilità di creare versioni personalizzate di playlist iconiche come Discover Weekly o Daily Mixes rappresenta un passo importante verso un’esperienza di ascolto veramente su misura.