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Il robot sottomarino che navigherà il mondo: la missione Redwing

Redwing parte il 10 ottobre per una missione di cinque anni: il primo robot sottomarino che circumnavigherà il pianeta, viaggiando per oltre 73.000km. Ma i ricercatori temono gli squali.

Il robot sottomarino che navigherà il mondo: la missione Redwing

Un piccolo robot sottomarino si prepara a scrivere la storia dell’esplorazione marina. Il 10 ottobre da Martha’s Vineyard, Massachusetts, è stato lanciato Redwing, un glider autonomo progettato da Teledyne Marine in collaborazione con la Rutgers University, con l’obiettivo ambizioso di compiere la prima circumnavigazione sottomarina del pianeta.

Questa spedizione, nota come Sentinel Mission, avrà durata stimata di circa cinque anni e coprirà quasi 73 000 chilometri, attraversando correnti oceaniche e regioni spesso inesplorate.

Un design ingegnoso

A differenza dei veicoli subacquei tradizionali che usano eliche, Redwing si muove variando la sua galleggiabilità. Grazie a un pistone riempito di gas, può regolare la densità e scendere lentamente fino a circa 1 000 metri, per poi espandere il pistone e tornare verso la superficie con un moto a zig-zag. È un meccanismo che consuma energia minima e garantisce resistenza sul lungo periodo.

Il veicolo misura 2,57 metri di lunghezza, pesa 171 kg ed è dotato di batterie e sensori che ne prolungano l’autonomia. Durante la traversata, Redwing opererà a una velocità media di 0,75 nodi (poco meno di 1,4 km/h), sfruttando le correnti piuttosto che contrastarle. Ogni 8-12 ore emergerà per inviare i dati raccolti via satellite (temperatura, salinità, corrente) e ricevere eventuali correzioni di rotta dalla mission control.

Drone sottomarino gigante stabilisce un record nuotando autonomamente a 3.400 metri di profondità Drone sottomarino gigante stabilisce un record nuotando autonomamente a 3.400 metri di profondità

Il percorso prestabilito richiama idealmente quello del navigatore portoghese Ferdinando Magellano. Dapprima Redwing seguirà la corrente del Golfo verso l’Europa, poi punterà verso Gran Canaria, Cape Town, l’Oceano Indiano fino all’Australia, la Nuova Zelanda, attraverserà l’Oceano Antartico verso le Falkland e infine potrebbe fare tappa in Brasile prima di rientrare verso il Massachusetts. Il veicolo opererà in completa autonomia per la maggior parte del tempo, con l’obiettivo di effettuare eventualmente un cambio batterie a metà viaggio.

Impatto scientifico

Il robot sottomarino tenterà di circumnavigare il mondo

L’importanza della missione va oltre il primato tecnologico: Redwing raccoglierà dati oceanografici in aree raramente campionate, contribuendo a modelli climatici, previsioni meteorologiche e alla comprensione delle dinamiche marine. Il progetto ha anche una forte componente educativa: decine di studenti della Rutgers parteciperanno allo sviluppo del software di navigazione, al monitoraggio della missione e alla divulgazione dei risultati.

Ma non mancano i pericoli. Reti da pesca, rotte marittime trafficate e il fenomeno del biofouling (l’accumulo di organismi sulla superficie) sono tra i maggiori rischi che il glider dovrà affrontare. Alcune missioni precedenti hanno perso lo strumento a causa di attacchi da parte di squali o danni accidentali. Tuttavia, esperti sottolineano la robustezza dei glider: sono progettati per resistere a condizioni marine avverse.

Se Redwing riuscirà nell’impresa, darà vita a una nuova generazione di strumentazione autonoma per il monitoraggio continuo degli oceani, trasformando l’approccio alla scienza marina e diffondendo cultura scientifica nel mondo.

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