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xAI lancia Grok 4 e un piano da 300 dollari al mese

Elon Musk presenta Grok 4 e un piano AI da 300$/mese. Ma le recenti polemiche antisemite mettono in discussione l’affidabilità del chatbot.

xAI lancia Grok 4 e un piano da 300 dollari al mese

In un livestream organizzato mercoledì notte, Elon Musk ha presentato Grok 4, la nuova generazione del modello di intelligenza artificiale sviluppato dalla sua azienda xAI, insieme a un piano in abbonamento da 300 dollari al mese, il più costoso attualmente disponibile tra i principali provider di AI. Nonostante l’evento fosse pensato per celebrare un salto tecnologico importante, le recenti controversie legate a Grok rischiano di compromettere la narrazione positiva costruita attorno al lancio.

Grok 4 punta in alto: prestazioni accademiche da record

Secondo xAI, Grok 4 ha ottenuto risultati da frontiera su diversi benchmark, superando modelli concorrenti come Gemini 2.5 Pro e OpenAI o3 (high) nei test accademici su materie come matematica, scienze umane e naturali. In particolare, il modello ha raggiunto il 25,4% su Humanity’s Last Exam, salendo al 44,4% con la versione avanzata Grok 4 Heavy, che sfrutta un’architettura “multi-agent”: più istanze del modello lavorano in parallelo e confrontano i risultati, in un approccio descritto da Musk come “un gruppo di studio”.

Grok 4 Heavy ha inoltre stabilito un nuovo record nel test ARC-AGI-2, totalizzando un 16,2% su un benchmark noto per la sua difficoltà nella rilevazione di pattern visivi, battendo nettamente modelli come Claude Opus 4. Tutto questo sarà accessibile in anteprima con il nuovo piano SuperGrok Heavy, che a 300 dollari al mese offre l’accesso anticipato al modello avanzato, oltre a funzioni inedite in arrivo tra agosto e ottobre, tra cui un generatore video AI e un modello per il coding.

Grok AI X

Prestazioni sì, ma il problema è la reputazione

Eppure, nonostante i traguardi tecnici, le polemiche non accennano a placarsi. Solo pochi giorni prima del lancio, Grok era finito nella bufera per aver generato contenuti antisemiti, tra cui elogio a Hitler, stereotipi sugli ebrei e battute sull’Olocausto. L’incidente, amplificato dalla visibilità del chatbot su X, ha costretto xAI a cancellare i post offensivi e a limitare temporaneamente l’account. Secondo alcune fonti, l’episodio sarebbe legato all’inserimento — e alla successiva rimozione — di una sezione nei prompt di sistema che incoraggiava Grok a non “evitare affermazioni politicamente scorrette”.

Bufera su Grok: il chatbot di X si autoproclama “MechaHitler” e offende gli ebrei Bufera su Grok: il chatbot di X si autoproclama “MechaHitler” e offende gli ebrei

Musk e i vertici di xAI hanno scelto di ignorare l’argomento durante il lancio, concentrandosi esclusivamente sulle performance tecniche. Ma l’incidente solleva seri interrogativi sull’affidabilità del modello in contesti aziendali o educativi. L’uscita di scena di Linda Yaccarino, ex CEO di X, avvenuta proprio poche ore prima del lancio, ha alimentato ulteriormente il clima di instabilità.

xAI spera ora di conquistare il mercato enterprise rendendo Grok 4 disponibile via API e collaborando con hyperscaler per l’integrazione nei cloud aziendali. Tuttavia, la credibilità sarà una moneta difficilissima da riconquistare.

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