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Il piano di una startup finlandese per dare la caccia alle alghe tossiche

Kuva Space e l’Istituto ambientale finlandese useranno satelliti e AI per rilevare alghe tossiche nelle acque: una nuova frontiera per il monitoraggio ambientale.

Il piano di una startup finlandese per dare la caccia alle alghe tossiche

La startup finlandese Kuva Space ha avviato un ambizioso progetto pilota in collaborazione con l’Istituto finlandese per l’ambiente (Skye) per monitorare lo stato di salute delle acque nordiche. Al centro della missione c’è un satellite dotato di sensori iperspettrali avanzati, capaci di rilevare le firme spettrali delle sostanze presenti sulla Terra, inclusi pericolosi cianobatteri come le alghe azzurre.

Alghe tossiche viste dallo spazio

I cianobatteri, noti anche come alghe azzurre, si moltiplicano nei laghi e nei mari della Finlandia durante l’estate. In alte concentrazioni possono essere tossici per l’uomo e gli animali, ma distinguerli da altri tipi di fioriture algali innocue a occhio nudo è quasi impossibile. Finora, l’unico metodo affidabile per identificarli è l’analisi diretta di campioni d’acqua, un processo costoso, lento e logisticamente complesso.

Kuva Space e Skye propongono una soluzione radicalmente diversa. Combinando immagini iperspettrali satellitari con modelli di intelligenza artificiale, campioni d’acqua e dati biochimici e genetici, intendono addestrare algoritmi capaci di distinguere con precisione le specie algali e valutare la loro biomassa. Il risultato sarebbe un sistema di allerta rapido, automatico e su scala nazionale.

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“Con Kuva possiamo finalmente superare il semplice rilevamento di fioriture algali e capire quali specie sono presenti e in che quantità”, ha dichiarato Jenni Attila, ricercatrice e responsabile del progetto per Skye. Un passo avanti significativo per la gestione preventiva dei rischi ambientali legati alla qualità delle acque.

Verso una costellazione orbitale al servizio del pianeta

un satellite osserva il pianeta

Il primo satellite di Kuva, Hyperfield-1A, è stato lanciato nell’agosto 2024. L’obiettivo della startup è costruire una costellazione di 100 satelliti entro il 2030, in grado di monitorare la composizione chimica di materiali naturali e artificiali in ogni angolo del pianeta.

L’applicazione al rilevamento delle alghe tossiche è solo uno dei possibili usi. I sensori iperspettrali di Kuva potranno essere adattati per l’agricoltura di precisione, la sorveglianza militare, il monitoraggio ambientale industriale o il tracciamento di attività illegali in mare, come la pesca non autorizzata. Tutto questo con un’efficienza energetica elevata e una copertura globale. Questo progetto pilota rappresenta una sintesi avanzata tra osservazione spaziale e intelligenza artificiale, e potrebbe diventare un modello replicabile a livello globale per il monitoraggio ambientale ad alta risoluzione e basso impatto.

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