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Database rivoluzionario per le emissioni globali: ecco il progetto della Duke University

I ricercatori forniscono dati sugli edifici presentando in questo modo un quadro più chiaro sulle emissioni globali di gas serra. Scopriamo il progetto della Duke University.

Database rivoluzionario per le emissioni globali: ecco il progetto della Duke University

Un nuovo database fornirà un quadro più chiaro sulle emissioni globali di gas serra, il tutto grazie all’aiuto dell’Energy Dta Analytics Lab della Duke University. Tale database è stato chiamato Climate Trace e pare che vada a mappare le emissioni prodotte dall’uomo in tutto il mondo allo scopo di fornire un aiuto ai politici nell’elaborare delle strategie più efficaci e volte a ridurre le emissioni globali.

Stando a quanto si legge dal sito web, Climate Trace è stato progettato da ricercatori, scienziati ed esperti di intelligenza artificiale, appartenenti a ben 100 università. I ricercatori dell’Energy Analytics Lab di Duke hanno poi lavorato alla mappatura delle emissioni del settore edilizio compresa la combustione di carburante all’interno di edifici residenziali, istituzionali e commerciali.

Duke University

Innovazioni nell’analisi delle emissioni globali

A parlare qualche giorno fa è stato Kyle Bradbury direttore dell’Energy Data Analytics Lab, il quale in una mail ha espresso il suo pensiero, ovvero l’intenzione di rendere più rapida e semplice un’azione significativa per il clima, grazie proprio a questo nuovo database. Il laboratorio si trova all’interno del Nicholas Institute for Energy, Environment and Sustainability e studia come le immagini satellitari, i dati remoti possano in qualche modo offrire uno sviluppo sostenibile, informando le strategie di mitigazione e di adattamento al clima.

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Bradbury ha fatto un’osservazione sui dati delle emissioni EDGAR esistenti, forniti dalla Commissione Europea, e riportati poi in regioni di circa 11 chilometri quadrati. Una volta integrati i dati satellitari, l’Energy Data Analytics Lab ha affinato ancora in modo più efficiente le stime per Climate Trace in regioni di un chilometro. L’esperto ha anche osservato la presenza di una grande quantità di edifici in tutto il mondo e questo, a suo dire, rappresenterebbe un ostacolo.

È difficile stimare le emissioni su quella scala globale mantenendo al contempo una risoluzione spaziale sufficientemente alta e una latenza sufficientemente bassa per i dati in modo che possano essere utilizzati efficacemente per le attività di pianificazione dell’adattamento e della mitigazione dei cambiamenti climatici“, ha scritto Bradbury.

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