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Ambra millenaria svela una nuova specie di vespa

Gli scienziati hanno scoperto una particolarissima specie di vespa all'interno di un'ambra di milioni e milioni di anni: ecco i dettagli relativi all’anomalo insetto.

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Ambra millenaria svela una nuova specie di vespa

Un team di ricercatori, guidato da Qiong Wu, della Capital Normal University di Pechino, ha studiato i resti fossilizzati di un insetto ritrovato in un’ambra Kachin di 99 milioni di anni. La parte anteriore dell’insetto ricorda molto una vespa dei nostri giorni, mentre la parte posteriore presenta caratteristiche particolari, quali addome arrotondato e presenza di setole lungo i bordi. Tali peculiarità richiamano l’immagine della Dionaea muscipula, una pianta carnivora, meglio nota come dionaea acchiappamosche, che usa due foglie opposte per catturare le due prede.

Gli entomologi ritengono che questa singolare vespa potrebbe non aver mangiato gli insetti imprigionati, ma potrebbero averlo fatto i suoi piccoli. Nell’ambra sono state ritrovate 16 vespe femmine adulte, caratterizzate dallo stesso addome atipico e in un buon stato di conservazione, tanto da costituire una nuova  specie: la Sirenobethylus charybdis.

La parte inferiore dell’insetto contraddistinta da una forma a pagaia e ricoperta di setole irsute, appariva come congelata in posizioni diverse nei vari esemplari,  come in una sequenza di immagini fotografiche. Ciò avrebbe suggerito una mansione molto simile a quella di una mascella: lo strano addome potrebbe essere stato utilizzato dall’esemplare adulto per catturare prede o per bloccare un compagno.

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Vespa parassita? Il parere degli esperti

Gli scienziati pensano che la vespa sia un parassita Koinobionte, ovvero un tipo di insetto che depone le sue uova in organismi vivi, dove le cova fino alla schiusa. I lembi collimano intorno all’ovopositore, organo destinato alla deposizione delle uova. Secondo il parere dei ricercatori, questa particolare conformazione svolgerebbe il ruolo di trattenimento temporaneo dell’ospite, durante la deposizione delle uova. Molte delle attuali vespe koinobionte puntano ospiti lenti, quali bruchi e larve di mosche, per accogliere i loro piccoli.

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La parte posteriore prensile della vespa antica avrebbe consentito all’insetto di trattenere ospiti veloci per il tempo necessario a iniettare le uova nei loro organismi. Le vespe viventi appartenenti alla famiglia dei Dridinidi, intrappolano gli ospiti con le zampe anteriori, ma sono anche in grado di anticiparli nell’inseguimento: tale peculiarità non riguarderebbe le Sirenobethylus. I peli che attivano l’artiglio di questo vespa potrebbero, però, averle consentito di attendere con la bocca posteriore aperta le potenziali prede.

Dimostrare la teoria che questo apparato servisse per depositare le uova risulta molto difficile, non potendo effettuare un confronto con gli esemplari maschili della specie: se così fosse, questi potrebbero esserne sprovvisti. La mancanza di insetti maschi non permette, inoltre, di capire se l’organo avrebbe potuto essere implicato nel processo di accoppiamento.

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