Nel 2024, una potentissima e lunga tempesta di vento, accompagnata da temporali violenti, chiamata derecho, ha provocato diversi danni agli alti edifici del centro di Houston. Ciò ha creato l’insorgenza di disagi socio-economici non indifferenti, come la chiusura temporanea di molte attività commerciali, interruzione del traffico urbano e interventi di riparazione indispensabili.
È naturale chiedersi perché si siano verificati questi danni: la risposta proviene da un nuovo studio su Frontiers in Built Environment, i cui risultati forniscono approfondimenti per i progetti futuri riguardanti la costruzione di edifici alti e centri urbani. I dati della ricerca rivelano che alcuni venti fortissimi, noti come downburst, che hanno determinato la tempesta del 16 maggio 2024, possono aver causato danni ingenti alle strutture, proprio per le loro peculiarità, decisamente uniche rispetto a quelle degli uragani.
Tali venti soffiano esternamente in qualsiasi direzione, risultando più potenti nei piani inferiori delle costruzioni più alte. La dottoressa Amal Elawady, co-autrice dello studio, è alla guida di una ricerca che usa una struttura sperimentale, detta Wall Wind, per analizzare gli effetti causati dai downburst su fabbricati alti e bassi.

L’impatto dei downburst e degli uragani sui grattacieli
Gli studiosi hanno esaminato l’impatto creato dal derecho su 5 edifici di Houston, costruiti tra il 1962 e il 2003. Si tratta di grattacieli con altezze che variano da 158 a 226 m, progettati per resistere a venti che soffiano alla velocità di 67 metri al secondo, pari a un uragano di forza 4. Le velocità del vento registrate durante la tempesta che ha colpito Houston nel mese di maggio, hanno raggiunto il picco di 40 m al secondo, discostandosi dallo standard di costruzione.
Nonostante ciò, sono stati rilevati danni alle facciate degli edifici, soprattutto nei rivestimenti angolari dei piani inferiori, con finestre rotte e presenza di detriti pericolosi sulle strade. Gli stessi edifici non hanno subito danni così ingenti durante l’uragano Beryl, verificatosi l’8 luglio 2024. In questo caso la velocità massima del vento è stata di 36 metri al secondo, simile a quella del derecho.
Gli scienziati hanno simulato uragani e downburst nella Wall of Wind, utilizzando12 ventilatori a getto, in grado di produrre velocità del vento fino a 70 metri al secondo. Hanno quindi messo a confronto due condizioni diverse per velocità media del vento: la velocità media costante degli uragani e la velocità inizialmente rapida e poi decrescente dei downburst. Lo studio ha dimostrato che questi ultimi causavano un maggior risucchio sugli angoli degli edifici, rispetto agli uragani, causando danni più gravi in presenza di edifici isolati. Una situazione destinata a peggiorare in seguito ai cambiamenti climatici causati dall’uomo, che favoriscono l’insorgere di fenomeni di riscaldamento sempre più elevati e conseguenze più gravi.