Il nostro cervello funziona correttamente quando numerosi neuroni, collegati tra loro, agiscono in modo adeguato. La degenerazione cognitiva correlata all’età è stata solitamente associata a una riduzione dell’attività neuronale. Sembrerebbe, però, che con l’avanzare dell’età determinati neuroni diventino iperattivi. L‘equipe di ricerca guidata dal professor Kentaro Noma della Nagoya University, ha effettuato alcuni esperimenti sui nematodi per stabilire il rapporto causa-effetto tra l’iperattivazione dei neuroni e il declino della funzione cerebrale legato all’invecchiamento.

Lo studio ha analizzato il nematode C. elegans (Caenorhabditis elegans), lungo soltanto 1 mm e caratterizzato da una durata di vita pari a 2 settimane. Il piccolo verme cilindrico, contenente 302 neuroni, presenta geni e meccanismi comuni agli esseri umani. Secondo Noma, la causa del declino cognitivo correlato all’invecchiamento in C. elegans potrebbe essere valutata anche nel processo di degenerazione cerebrale delle persone.

declino della funzione cerebrale con l'età

Lo studio sul declino della funzione cerebrale legato all’invecchiamento

Nel loro ultimo studio, i ricercatori hanno esaminato la capacità di apprendimento associativo di C. elegans in condizioni di termotassi, un fenomeno durante il quale gli spostamenti di alcuni organismi vengono indirizzati da una fonte di calore. C. elegans, tenuto in un habitat con cibo a 23°, si orientava verso 23°, se collocato in un contesto con variazioni di temperatura tra 17 e 23°. Sceglieva di non farlo in assenza di cibo: questo significa che il nematode è in grado di associare la presenza o l’assenza di cibo alla temperatura dell’ambiente.

Le commozioni cerebrali in età infantile influiscono sul declino cognitivo in età avanzata Le commozioni cerebrali in età infantile influiscono sul declino cognitivo in età avanzata

Gli studiosi hanno monitorato il comportamento di C. elegans, in seguito alla rimozione dei neuroni ritenuti responsabili dell’apprendimento associativo dal cervello dei nematodi. Parliamo dei neuroni sensoriali AWC e ASI e degli interneuroni AIZ, AIB, RIA e AIA: eliminando AWC o AIA dal loro cervello, i piccoli organismi si spostavano a 23°. Misurando l’attività neuronale dei nematodi invecchiati, i ricercatori hanno scoperto che AWC e AIA diventavano iperattivi con l’età. Si presume, pertanto, che questa eccessiva attività possa interrompere la regolare funzione neuronale, impedendo il comportamento di termotassi.

Gli scienziati sono riusciti ad eliminare l’iperattività neuronale e prevenire la decadenzacomportamentale nei nematodi invecchiati, sostituendo con altri i batteri utilizzati per alimentarli. I cambiamenti dietetici potrebbero, quindi, prevenire l’invecchiamento del cervello negli esseri umani.