La spezia della quale vogliamo parlare oggi ha origine in un paese che si trova poco sotto l’Himalaya e che risponde proprio al nome di Kashimir, luogo in cui viene coltivato e preparato un condimento che possiamo descrivere come una sorta di zafferano rosso. Fin qui nulla di eclatante, se non per il fatto che si tratta della spezia più cara in tutto il mondo.
Pare che questo venga coltivato con successo in India e in Iran, arrivando a costare circa 3.800 euro al chilo. Questo non tanto perché la spezia in questione è rara, ma proprio perché presenta delle difficoltà nella coltivazione e nella raccolta. La città emblema di questa coltivazione risponde al nome di Pampore, ma purtroppo una nuova minaccia potrebbe gravare sulla stessa.
A seguito dell’aumento della temperatura e delle difficoltà che possiamo percepire a livello atmosferico, si è assistito ad un calo a dir poco drastico di questa spezia. A sollevare la questione il Governo, che ha per l’appunto focalizzato come sia importante prendere degli accorgimenti per dare uno scossone e invertire il sistema.
Rivoluzionare la coltivazione dello zafferano del Kashmir
Il ricercatore indiano Bashir Ilahi che da sempre rappresenta l’Università di Scienze Agrarie della zona, ha parlato di come sia importante creare degli ambienti controllati che possano garantire la crescita della pianta e migliorare così ogni tipo di raccolto. Coltivare lo zafferano rosso al chiuso potrebbe essere la soluzione al problema, poiché lo stesso potrebbe ricevere le giuste attenzioni e non essere esposto a rischi di natura climatica.
È proprio il cambiamento climatico, infatti, ad aver inciso notevolmente su questo fattore e si deve far di tutto per garantire la produzione ad un paese che vive di questo. Questo perché si sta facendo di tutto per progettare dei luoghi chiusi che devono essere incentivati dallo Stato e che permetteranno di coltivare la pianta in maniera semplice e sicura.