Alcuni ricercatori delle università statunitensi, della Wake Forest University, della Virginia Commonwealth University (VCU) e della Northeastern University, hanno dedicato molto del loro tempo allo studio della stanchezza e alle diverse variabili che questa dinamica può comportare nella vita delle persone. Ad essere presi in esame i lavoratori, i quali molto spesso accusano un vero e proprio sentore di stanchezza già durante le prime ore dell’attività lavorativa, elemento che potrebbe contrastare negativamente lo svolgimento dell’attività stessa.
Gli esperti hanno quindi individuato due metodologie che possono fare la differenza e che potrebbero consentire ad ogni lavoratore di affrontare al meglio il turno di lavoro. A che cosa ci riferiamo? Secondo i professionisti del settore è possibile combattere la stanchezza ricorrendo a delle piccole pause e poi contando sul supporto che la vigilanza può offrire in caso di necessità.
Fatica a lavoro: i consigli dei ricercatori per combatterla
Secondo i ricercatori il primo metodo da seguire per combattere la stanchezza sul lavoro è proprio quello di ricorrere a delle piccole pause che possano in qualche modo mitigare la fatica finale. La possibilità di staccare la spina è infatti fondamentale in quanto permette al lavoratore di rigenerarsi, portando la mente altrove. Ci riferiamo a pause molto brevi, anche solo di un minuto, ma che permettono di distogliere l’attenzione da quello che si sta facendo.
L’altro passaggio fondamentale è quello che si focalizza sulla presenza di una persona del team o della vigilanza che possa offrire supporto alle persone che si ritagliano del tempo per un caffè, in modo che venga così a crearsi un momento di solidarietà e condivisione tra lavoratori.
Per verificare il tutto, sono stati presi in esame 44 lavoratori e grazie all’adozione di questo sistema è stato verificato un miglioramento non solo nel clima relazionale tra i colleghi, ma anche sul regime di produttività raggiunto alla fine della giornata.