Intelligenza artificiale moderna e visione di Turing: la macchina che pensa
Alan Turing è considerato uno dei padri dell’informatica. Egli ideò il Test Turing, un criterio per determinare se una macchina può comportarsi come un essere umano.

Nel 1950, Alan Turing si chiedeva se le macchine potessero pensare. Ancora oggi il suo “gioco dell’imitazione” continua a stimolare riflessioni sulla natura dell’intelligenza artificiale. I moderni sistemi IA sono in grado di generare testi, risolvere problemi e sostenere delle discussioni astratte. Questo è possibile grazie ad un processo di apprendimento, e l’utilizzo di modelli avanzati come i trasformatori.
Tuttavia, come dimostrato in un documento scritto da Bernardo Gonçalves, ci sono delle differenze evidenti tra sistemi attuali e il modello di Turing. Egli, infatti, immaginava “macchine bambino” capaci di crescere e apprendere come gli umani. Invece, i nostri sistemi di IA si basano su processi computazionali che richiedono ingenti quantità di energia.
Gonçalves, inoltre, aggiunge che l’influenza della cultura popolare ha contribuito a diffondere l’idea di macchine estremamente intelligenti, senza considerare le implicazioni etiche e pratiche. Il caso del computer HAL-9000 nel film di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello spazio ne è un esempio esplicito. L’ HAL-9000, tra le tante abilità, è in grado di parlare e giocare a scacchi.

Come guidare lo sviluppo per un’intelligenza artificiale sostenibile ed equa
L’energia necessaria per alimentare gli attuali sistemi di intelligenza artificiale risulta essere un vero e proprio problema ambientale crescente. Per giunta, questi dispositivi tendono a sostituire i lavoratori meno qualificati.
Questo fenomeno porta vantaggi a un piccolo gruppo di proprietari di tecnologie avanzate, peggiorando le disparità economiche e sociali. Per affrontare la questione Bernardo Gonçalves, ricercatore affiliato all’Università di San Paolo e all’Università di Cambridge, promuove un’evoluzione dei test di IA. I nuovi protocolli dovrebbero includere prove complesse e variabili che riflettano le difficoltà del mondo reale.
Tutto ciò verrebbe allineato con i principi di Turing. L’IA potrà godere così un’evoluzione tale da rendere i sistemi attuali sostenibili. Essa potrà contribuire positivamente riducendo l’impatto ambientale e promuovendo l’equità sociale ed economica.