Attualmente tutti i vaccini sono uguali, ci proteggono dalle malattie. Alcuni possono essere somministrati una sola volta e ci proteggono per tutta la vita, per altri invece è necessario una somministrazione regolare.

Non è semplice stabilire il percorso terapeutico di un vaccino perché è necessario sapere quanto durerà l’immunità. Tuttavia, nonostante questo, i vaccini hanno permesso di vincere sul vaiolo. La celere introduzione dei vaccini COVID-19 ha permesso di cambiare l’andamento della recente pandemia. I vaccini HPV alla riduzione dei casi di cancro cervicale.

Ma perché alcuni vaccini come quelli iniettati durante l’infanzia a poche dosi sono più duraturi? E invece quelli contro l’influenza stagionale devono essere inoculati ogni anno?

esami del sangue

Vaccini: previsioni e scoperte sull’immunità

La questione del perché alcuni vaccini inducono un’immunità duratura mentre altri no è stato uno dei grandi misteri della scienza dei vaccini“, afferma in una dichiarazione Paul Pulendran, professore di microbiologia e immunologia. Egli insieme ai suoi colleghi ha cercato di prevedere per quanto tempo potrebbe durare la risposta immunitaria dopo un’iniezione.

I ricercatori hanno sviluppato un vaccino con due dosi per sconfiggere l’HIV I ricercatori hanno sviluppato un vaccino con due dosi per sconfiggere l’HIV

Il team nel suo ultimo studio ha analizzato il vaccino contro un virus: l’influenza aviaria H5N1. A cinquanta persone è stato somministrato un vaccino sperimentale con l’influenza aviaria, con o senza un adiuvante. L’ adiuvante è una sostanza utile per aumentare la risposta immunitaria.

Dopo 100 giorni dalle due dosi di vaccino, sono stati raccolti campioni di sangue per un’analisi dettagliata. I ricercatori hanno individuato una firma molecolare, catturata in piccoli frammenti di RNA all’interno delle cellule piastriniche. Per il prossimo futuro, Pulendran ha proposto:

Potremmo sviluppare un semplice test PCR – un chip vaccinale – che misura i livelli di espressione genica nel sangue solo pochi giorni dopo che qualcuno è stato vaccinato. Questo potrebbe aiutarci a identificare chi potrebbe aver bisogno di un richiamo e quando.

Il test potrebbe aiutare a migliorare la realizzazione del vaccino e velocizzare gli studi clinici alla base. Questa scoperta apre la strada a possibilità allettanti, ma c’è ancora tanto lavoro da fare.