Da poco è scomparso Carlo Ambrosini, fumettista che ha lavorato dagli anni Settanta nella Sergio Bonelli Editore, diventando un punto fermo della casa editrice. Abbiamo avuto la possibilità di intervistarlo durante il Fantastica di Reggio Calabria 2023, ed approfittiamo di questo momento per ricordarne l’importanza e l’impatto all’interno della storia del fumetto italiano.

Carlo Ambrosini ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni Settanta. Così come lui stesso ci ha raccontato, in quel periodo chi voleva fare fumetti poteva disegnare sulle riviste, da Linus a L’Eternauta, o per la Francia. Ma Ambrosini arrivò direttamente alla Sergio Bonelli Editore, facendo il suo esordio su Ken Parker, il primo vero fumetto autoriale della casa  editrice di Via Buonarroti.

L’impatto di Ken Parker sul fumetto italiano fu a lunga gittata. Non ci si accorse immediatamente dello stile innovativo dell’opera, ma, nel tempo, quella commistione tra western e storia d’autore permise di dare i natali ad un personaggio come Dylan Dog.

Il 1986 fu un anno di rivoluzione nel fumetto italiano: nacquero Il ritorno del Cavaliere Oscuro, Watchmen, ed in Italia Dylan Dog. Carlo Ambrosini non poteva mancare nel roster di autori che si occuparono del personaggio.

Perché Carlo Ambrosini, in qualche modo, è stato un disegnatore e sceneggiatore, che è riuscito a mischiare l’artigianato con l’arte. La sua dimensione autoriale gli ha permesso di collocarsi a metà strada tra il fumetto di autore e la  grande produzione di massa, arrivando a creare un personaggio come Napoleone.

Napoleone, il personaggio d’autore di Carlo Ambrosini

Napoleone è la sintesi tra un character complesso e popolare come Dylan Dog, e la dimensione autoriale di Ken Parker: i personaggi visionari di Napoleone, e le figure con cui il character si va a confrontare, rendono le sue storie ancora più introspettive rispetto a Dylan Dog, e capaci di collocarsi in una dimensione psico-onirica.

Del resto, anche il tratto di disegno di Carlo Ambrosini è stato sempre rarefatto, capace di essere evocativo. L’autore della Sergio Bonelli Editore ci aveva raccontato durante la sua apparizione al Fantastica di Reggio Calabria, di essere a lavoro su delle nuove storie di Dylan Dog.

Non sappiamo se potremo leggere qualcosa di postumo tratta dalle sue storie. Di certo c’è che la sua vena autoriale è stata ribadita con forza, anche nel momento in cui gli abbiamo rivolto una domanda riguardo ad un suo eventuale interesse per il crossover tra Dylan Dog e Batman. “Avrei evitato in tutti i modi di farlo” ci aveva raccontato, ribadendo che il suo interesse per il mainstream era praticamente pari a zero.

E forse lo ricorderemo proprio così Carlo Ambrosini: come un artista artigiano prestato al fumetto popolare d’eccellenza, quello che ha scavalcato l’autorialità ed il pop, ponendosi in una zona ibrida che ha conquistato tutti.