Un promettente studio di fase 3 sul candidato vaccino contro la chikungunya (CHIKV) ha suscitato speranze nella lotta contro il virus trasmesso dalle zanzare. Il virus, diffuso in alcune regioni dell’Africa, dell’Asia e delle Americhe, provoca sintomi come febbre alta, dolori articolari intensi, dolori muscolari e mal di testa. I ricercatori di Valneva Austria GmbH, un’azienda specializzata in vaccini, hanno condotto la ricerca su adulti sani negli Stati Uniti e i risultati sono stati pubblicati su The Lancet.
Lo studio ha dimostrato che una singola dose del candidato vaccino VLA1553 è generalmente sicura, ben tollerata e induce una risposta immunitaria. Dopo la somministrazione di una singola dose, il vaccino ha generato livelli di anticorpi neutralizzanti che si ritiene possano proteggere dal virus della chikungunya nel 99% dei partecipanti. Sebbene i livelli anticorpali siano diminuiti dopo 28 giorni, la sieroprotezione è rimasta nel 96% dei partecipanti anche dopo sei mesi.
Gli effetti indesiderati riscontrati sono stati principalmente di entità moderata o lieve, e i livelli di sicurezza del vaccino sono stati simili a quelli di altri vaccini autorizzati. La dottoressa Martina Schneider, autrice principale dello studio, ha commentato che questo potrebbe essere il primo vaccino disponibile per la chikungunya, sia per le persone che vivono in regioni endemiche che per i viaggiatori che si recano in zone a rischio di epidemie imminenti.
Schneider ha anche sottolineato l’importanza della persistenza dei livelli anticorpali nel tempo, poiché le epidemie di chikungunya possono manifestarsi in modo improvviso. Ha inoltre evidenziato che la forte risposta immunitaria osservata negli adulti più anziani potrebbe essere particolarmente incoraggiante, considerando che l’età è un fattore di rischio per la gravità e la mortalità della malattia.
La chikungunya è un virus che attualmente non dispone di un trattamento o di un vaccino specifico, ed è considerato uno dei virus più probabili da diffondersi a livello globale. Gli autori dello studio, come la dottoressa Katrin Dubischar di Valneva, hanno sottolineato l’importanza di avere un vaccino efficace per prepararsi alle future epidemie, considerando anche l’impatto del cambiamento climatico che favorisce la diffusione delle zanzare vettori in nuove regioni.
Lo studio ha coinvolto oltre 4.000 adulti sani negli Stati Uniti e ha dimostrato risultati promettenti nella risposta immunitaria al vaccino. Gli effetti collaterali più comuni riportati tra i partecipanti vaccinati includono mal di testa, affaticamento, dolori muscolari, dolori articolari e dolore al sito di iniezione. Gli esperti hanno accolto positivamente questi risultati, definendoli una buona notizia per la preparazione alla pandemia di chikungunya.