Una pillola assunta una volta al giorno potrebbe ridurre del 50% il rischio di morire di cancro al polmone, secondo i risultati “entusiasmanti” e “senza precedenti” di uno studio globale decennale. L’assunzione del farmaco osimertinib dopo l’intervento chirurgico ha ridotto in modo drammatico il rischio di mortalità dei pazienti del 51%, come hanno mostrato i risultati presentati alla più grande conferenza sul cancro del mondo — si legge in un articolo pubblicato sul quotidiano britannico The Guardian.

Tutti i partecipanti allo studio avevano una mutazione del gene EGFR, che si trova in circa un quarto dei casi di cancro al polmone nel mondo e rappresenta fino al 40% dei casi in Asia. La mutazione EGFR è più comune nelle donne rispetto agli uomini e nelle persone che non hanno mai fumato o sono state fumatori occasionali. Durante un’intervento presso la conferenza che si è tenuta a Chicago, il dottor Roy Herbst, vice direttore del Yale Cancer Center e autore principale dello studio, ha affermato che i risultati “entusiasmanti” danno grande peso alle scoperte precedenti dello stesso studio che hanno mostrato che la pillola dimezza anche il rischio di recidiva della malattia. Non tutti i pazienti con diagnosi di cancro al polmone vengono anche testati per la mutazione EGFR: “questo deve assolutamente cambiare”, ha detto Herbst, alla luce dei risultati dello studio.

Dopo cinque anni, l’88% dei pazienti che hanno assunto la pillola giornaliera dopo l’asportazione del loro tumore era ancora in vita, rispetto al 78% dei pazienti trattati con un placebo. Complessivamente, c’era un rischio di mortalità inferiore del 51% per coloro che avevano ricevuto osimertinib rispetto a coloro che avevano ricevuto il placebo. Il beneficio di sopravvivenza “è stato osservato in modo costante” in un’analisi di tutti i sottogruppi dello studio, compresi quelli con cancro al polmone di stadio uno, due e tre. La chemioterapia era stata somministrata al 60% dei partecipanti allo studio, e il beneficio di sopravvivenza di osimertinib è stato evidente indipendentemente dal fatto che la chemioterapia fosse stata ricevuta.