I filtri delle sigarette sono la forma di rifiuti più comune al mondo e contengono migliaia di sostanze chimiche tossiche e microplastiche che possono danneggiare gli organismi acquatici e marini. In questo studio, i ricercatori dimostrano che i filtri delle sigarette sono tossici per le larve di zanzara acquatiche, causando un aumento della mortalità del 20% e per questo propongono di vietare completamente l’uso dei filtri delle sigarette o di sostituirli con filtri biodegradabili. Le sigarette sono uno dei prodotti più consumati al mondo, con circa sei trilioni di sigarette prodotte ogni anno. La maggior parte di queste sigarette ha un filtro composto in genere da acetato di cellulosa, un polimero bioderivato ottenuto trattando la cellulosa con anidride acetica, che serve a bloccare meccanicamente l’inalazione delle foglie di tabacco e di certi agenti dannosi prodotti dalla combustione della carta e del tabacco stesso. Il filtro è ciò che viene spesso gettato nell’ambiente dopo l’uso. Si stima che i filtri delle sigarette rappresentino il 70% dei rifiuti marini in Europa e siano una delle principali fonti di microplastiche nell’ambiente. Le microplastiche sono piccoli frammenti di plastica che possono essere ingeriti dagli organismi acquatici e marini, causando effetti negativi sulla loro salute e sul loro comportamento. Inoltre, i filtri delle sigarette contengono migliaia di sostanze chimiche tossiche che possono fuoriuscire nell’acqua e contaminare la catena alimentare. L’ obiettivo della ricerca dell’Università di Gothenborg è stato quello di valutare gli effetti delle sostanze chimiche e delle fibre microplastiche presenti nei filtri delle sigarette sulle larve di zanzara acquatiche, che sono organismi indicatori della qualità dell’acqua e fonte di cibo per molti animali acquatici. I ricercatori hanno usato un metodo sperimentale in cui hanno esposto le larve a diverse concentrazioni di filtri di sigaretta – usati o nuovi- per 24 ore e hannp misurato la loro sopravvivenza e il loro sviluppo. È emerso che le tossine determinano un tasso di mortalità delle larve di zanzara superiore del 20%. Ricerche precedenti hanno dimostrato che le tossine contenute nei filtri hanno effetti negativi anche su molti altri organismi acquatici. Ad esempio, i pesci possono morire se esposti a concentrazioni corrispondenti alle tossine emesse da appena due mozziconi di sigaretta in un litro d’acqua per quattro giorni.
Lo studio, dunque, dimostra che i filtri delle sigarette sono una fonte di inquinamento da plastica e da sostanze chimiche tossiche che mettono a rischio la vita degli organismi acquatici. Secondo gli autori dello studio, questo problema richiede una soluzione radicale, che non si limiti a trasferire i costi della pulizia ai produttori di tabacco. Propongono di vietare completamente l’uso dei filtri delle sigarette o di sostituirli con filtri biodegradabili che non rilascino microplastiche e tossine nell’ambiente. Inoltre, è necessario sensibilizzare i fumatori sulle conseguenze ambientali e sanitarie del loro comportamento e incoraggiarli a smaltire correttamente i mozziconi di sigaretta o a smettere di fumare, affermano. l’UE ha già classificato i filtri di sigaretta come rifiuti pericolosi.