Apple è nuovamente sotto accusa per aver represso l’attività sindacale dei suoi lavoratori. Il sindacato Communications Workers of America (CWA) ha presentato una denuncia presso il National Labor Relations Board (NLRB) sostenendo che Apple abbia intimidito illegalmente e licenziato alcuni lavoratori in servizio presso i negozi di Houston e Kansas City, nel Missouri.
Secondo l’accusa, sarebbero stati allontanati come forma di rappresaglia per la loro attività sindacale. Formalmente, gli ex dipendenti di Kansas City sarebbero stati licenziati perché accusati di non essere stati puntuali sul posto di lavoro, o per aver commesso degli errori di battitura in alcuni documenti.
essere leggermente in ritardo, per aver chiamato dal lavoro o persino per aver fatto errori di battitura nei fogli di lavoro. Al momento del licenziamento, ai dipendenti sarebbe anche stato imposto di firmare una “cessione di tutti i diritti” per poter ricevere la loro liquidazione.
A Houston, Apple avrebbe interrogato singolarmente i lavoratori sulla loro decisione di aderire ad un sindacato. Ad alcuni lavoratori sarebbero state offerte condizioni migliori – inclusi degli aumenti – se avessero rinunciato all’intenzione di formare un sindacato. Sorte diversa per chi ha continuato l’attività pro-sindacale: per loro, dichiara il sindacato, sarebbero arrivate azioni disciplinari e continue minacce di aumentare il carico di lavoro.