La quantità d’acqua contenuta nella neve e nel ghiaccio, che formano il bacino del Mare di Amundsen (che è grande più di quattro volte il Regno Unito), nell’Antartide occidentale, è tale che se dovesse defluire tutta in mare, il livello globale delle acque potrebbe aumentare di oltre un metro.  Se tutto il ghiaccio perduto fosse ammassato su Londra, sarebbe alto più di 2 km. Se coprisse Manhattan, l’altezza sarebbe di 61 km, ovvero 137 Empire State Building sovrapposti.

La ricerca, guidata dal dottor Benjamin Davison dell’Università di Leeds, ha calcolato il “bilancio di massa” dell’Amundsen Sea Embayment. Questo bilancio descrive l’equilibrio tra la massa di neve e ghiaccio guadagnata grazie alle nevicate e la massa persa attraverso l’ice calving, termine che indica lo sfaldamento del ghiaccio di un iceberg che va alla deriva verso il mare. Quando il distacco avviene più velocemente di quanto il ghiaccio venga sostituito dalle precipitazioni nevose, l’argine perde complessivamente massa e contribuisce all’innalzamento del livello globale del mare. Allo stesso modo, quando l’apporto di neve diminuisce, l’argine può perdere massa complessiva e contribuire all’innalzamento del livello del mare.

I risultati mostrano che l’Antartide occidentale ha subito un calo netto di 3.331 miliardi di tonnellate di ghiaccio tra il 1996 e il 2021, contribuendo per oltre nove millimetri all’innalzamento del livello globale del mare.  Si ritiene che i cambiamenti nella temperatura e nelle correnti oceaniche siano stati i fattori chiave che hanno determinato la perdita di ghiaccio.

Il dottor Davison, ricercatore presso l’Institute for Climate and Atmospheric Science di Leeds, ha dichiarato: “I 20 ghiacciai dell’Antartide occidentale hanno perso moltissimo ghiaccio nell’ultimo quarto di secolo e non c’è alcun segno che il processo si inverta presto, anche se ci sono stati periodi in cui il tasso di perdita di massa si è leggermente attenuato”.

“Gli scienziati stanno monitorando ciò che sta accadendo nel bacino del Mare di Amundsen per il ruolo cruciale che svolge nell’innalzamento del livello del mare. Se il livello degli oceani dovesse aumentare in modo significativo negli anni futuri, ci sarebbero comunità in tutto il mondo che subirebbero inondazioni estreme”.  La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Communications.