Starbucks ha presentato la sua prima collezione di NFT. Oltre 2.000 “francobolli virtuali” con l’iconica sirena che campeggia sul logo della catena di caffetterie. Tutti andati soldout in meno di 18 minuti, nonostante il mercato dei crypto collezionabili non stia vivendo, esattamente, il suo momento migliore.

Evidentemente gli impallinati di NFT guardano con estremo favore al debutto di aziende mainstream nel campo del cosiddetto Web3. La fiducia per le startup del settore, o per progetti lanciati da team di sviluppatori anonimi, è ai minimi, considerate le truffe multi-milionarie che hanno contraddistinto il settore degli NFT fin dalla sua nascita. Ma con le aziende quotate in borsa la storia è molto diversa. Nessuno si aspetta che un brand come Starbuks possa mentire ai suoi investitori.

E così, ecco che la collezione di Starbuks registra il tutto esaurito in meno di 20 minuti. Porsche, con la sua prima collezione di NFT dedicati all’iconica 911, aveva ottenuto risultati molto simili. E, a dire il vero, lo stesso era successo con la prima collezione ufficiale di NFT di Donald Trump.

Starbucks ha deciso di puntare sugli NFT nell’ambito di un nuovo programma fedeltà, ancora in fase di testing, chiamato Starbucks Odyssey. Molto in breve: alcuni clienti selezionati possono completare delle attività (quiz, acquisti nei bar e via dicendo) e ottenere punti, che possono poi essere riscattati per ottenere degli NFT da collezionare oppure rivendere sul portale Nifty Gateway.

Gli NFT della “Siren Collection” erano 2.000 e potevano essere acquistati per 100$. Attualmente vengono scambiati a circa cinque volte tanto sui principali portali dedicati al mercato secondario, come OpenSea.