Si credeva che una sclera bianca fosse una caratteristica esclusiva degli esseri umani, ma gli studi hanno dimostrato che anche alcuni primati come scimpanzé e bonobo hanno una sclera chiara. La sclera è la parte bianca dell’occhio, che circonda l’iride e la pupilla. Ci si chiedeva se la presenza di una sclera chiara fosse legata alla comunicazione tra gli esseri umani, poiché ci permette di leggere ed esprimere emozioni attraverso lo sguardo. Adesso, invece, si ritiene che anche i primati, come gli scimpanzé e i bonobo, possano beneficiare della presenza di una sclera chiara, poiché tendono ad avere vaste reti sociali complesse e usano gesti per comunicare. La capacità di leggere e comprendere le espressioni degli occhi potrebbe aiutarli ad avere maggior successo nella loro vita sociale e di gruppo.
In passato, si pensava che i primi casi di scimpanzé selvatici con sclere bianche fossero anomalie causate da qualche tipo di malattia o mutazione. Tuttavia, una nuova revisione ha rilevato che il colore degli occhi, che può variare dal marrone scuro al bianco, è abbastanza comune in un folto gruppo di scimpanzé selvatici nel Kibale National Park, in Uganda.
Di 230 individui, 34 avevano sclere bianche o chiare, e per cinque di queste questo era visibile anche quando gli animali guardavano dritto davanti a sé. Per gli altri 29, era evidente solo se guardavano da sinistra a destra. La sclera bianca è spesso considerata un tratto unicamente umano nella letteratura accademica e nei media popolari, ma lo studio dimostra che non è sempre così. Infatti, quasi 1 scimpanzé su 6 a Ngogo aveva una sclera bianca totale o parziale in almeno un occhio. Inoltre, questo tratto tendeva ad essere più evidente quando lo sguardo era distolto piuttosto che diretto. Questo studio rivoluzionario mostra che nonostante le differenze tra umani e scimpanzé, alcuni tratti possono essere condivisi.
Ciò suggerisce che la forma dell’occhio umano, invece del colore della sclera, rappresenta la principale differenza tra gli occhi della nostra specie rispetto a quella di grandi primati come i gorilla. Questa ricerca è stata supportata da documenti pubblicati in precedenza, in cui si è scoperto che i gorilla hanno le sclere bianche simili a quelle della specie umana. Questi risultati evidenziano come la reazione allo sguardo per comunicare possa aver guidato l’evoluzione della sclera bianca dell’occhio.
Secondo un nuovo articolo, pubblicato sul Journal Of Human Evolution, la presenza di una sclera uniformemente bianca nei primati non umani ha permesso loro di identificare la direzione dello sguardo degli altri con maggiore facilità. Questo significa che i primati non umani sono in grado di capire i segnali di sguardo a livello conscio, e che possono anche essere più perspicaci nell’interpretare questi segnali rispetto a come generalmente si pensa.