Starbase: effettuato il primo test WDR su Starship

Starbase

SpaceX ha fatto un altro passo importante verso il primo volo spaziale di Starship, eseguendo quello che viene chiamato Wet Dress Rehearsal (WDR). Si tratta di un esercizio in cui Starship e Super Heavy vengono riforniti completamente, con tutte le operazioni necessarie per il decollo. I Raptor, i motori a razzo che saranno utilizzati per questo viaggio, non sono stati collaudati durante questa prova ma sono stati testati separatamente con i static fire test. Questo è un ulteriore importante passo verso la missione spaziale di Starship.

SpaceX ha appena effettuato con successo il primo test di un sistema di decollo a due parti composto da Starship e Super Heavy, come confermato in un tweet di SpaceX. Questa è la prima volta in assoluto che questo sistema viene provato. Il prossimo traguardo del progetto sarà l’utilizzo dei 33 motori del Booster 7. Una volta completato questo passaggio, l’azienda di Musk dovrà attendere l’autorizzazione da parte della Federal Aviation Administration per poter effettuare i voli.

Se tutto andrà secondo le previsioni di Elon Musk, il volo del Booster 7 e della Ship 24 nel 2023 non sarà l’unico. Il fondatore di SpaceX ha infatti annunciato che durante l’anno prevede di vedere cinque coppie di Starship e Super Heavy in uso. Per questo motivo, i test sono già iniziati, mentre quelli successivi sono ancora in costruzione. I tecnici hanno anche iniziato a smontare alcuni vecchi prototipi per fare spazio al Rocket Garden, un parcheggio dedicato al sito di costruzione di Starbase. Nel parcheggio verranno esposti i vecchi modelli dei razzi e dei veicoli spaziali SpaceX.

WDR: come si è svolto

Il 23 gennaio, intorno alle 8:46 PM ora locale, SpaceX ha iniziato il processo complesso di rifornimento del Booster 7 e della Ship 24, i due veicoli spaziali Starship e Super Heavy, la cui altezza è di circa 120 metri. Il complesso sistema di infrastrutture terrestri necessario a questa operazione, che Elon Musk ha definito Stage Zero, è stato preparato per assicurarsi che ci fossero sufficienti misure preventive come, ad esempio, il raffreddamento delle condutture, per evitare shock termici e improvvisi sbalzi di pressione. Una volta pronto, il gas è stato inviato al pad e ha emesso i caratteristici “sbuffi bianchi”. Lo Stage Zero è stato progettato specificamente per questi due vettori spaziali ed è costituito da una vasta gamma di sistemi tecnologici ed infrastrutture terrestri altamente specializzate.

Alle 21:08, la formazione dell’anello di ghiaccio più grande è iniziata intorno al serbatoio superiore del Super Heavy di SpaceX, che contiene il metano liquido. Il tempo è stato di circa un’ora e quindici minuti per riempire i serbatoi del Booster 7 e della nave 24. Questo ha consentito ai tecnici di completare con successo una parte importante della preparazione per il lancio. Tale fase è stata un elemento chiave della missione, poiché ha permesso di rifornire la nave e il launcher di combustibile sufficiente per il decollo.

I prototipi di Starship e Super Heavy sono stati riforniti con il loro propellente composto da ossigeno e metano a temperature criogeniche. Dalla comparsa degli sbuffi dal pad alla fine del caricamento dei propellenti è trascorsa circa un’ora e 50 minuti; tuttavia, non è chiaro se si sia trattato di una velocità operativa, vista la natura sperimentale dei due veicoli. Il risultato del rifornimento è stato visibile, con l’esterno dei serbatoi che si è ricoperto di ghiaccio, rendendo i veicoli bianchi. Dal rifornimento, i prototipi di Starship e Super Heavy sono pronti per essere lanciati, confermando la crescente efficienza dei sistemi di rifornimento SpaceX.

A causa delle basse temperature e dell’immissione di carburanti, la massa di Starship si è aumentata, causando la contrazione di diversi centimetri del Super Heavy. Questo ha reso necessari sistemi di rifornimento per interconnettere Starship e il Super Heavy ai serbatoi di terra. Questi sistemi, chiamati Quick Disconnect (QD), devono separarsi velocemente prima del decollo. Per il Booster, il sistema QD è posizionato direttamente sul pad, mentre per la Starship, su un apposito braccio noto come QD Arm. Inoltre, essendo stati progettati con materiali speciali, i QD sono in grado di mantenere l’integrità strutturale durante le variazioni di temperatura.

Tra passato e futuro

SpaceX ha una storia di successi, ma ci sono anche state sfide da affrontare. Il Booster 7 e la Ship 24 sono due prototipi che hanno fatto parte di questa storia, testati nella prima parte del 2022. Durante alcuni test, un’esplosione ha danneggiato il pad di lancio e altri lavori di manutenzione sono stati necessari. Nonostante ciò, grazie al Booster 7 SpaceX è riuscita a fare sei static fire test, uno dei quali utilizzando 14 Raptor. La Ship 24, invece, è stata sottoposta a un primo collaudo a giugno e a novembre i tecnici hanno verificato il corretto funzionamento di un Raptor sostituito. Per quanto riguarda il Booster 7, è previsto l’ultimo test con i motori. Per la Ship 24, invece, sono previsti dei lavori di manutenzione come la rimozione dei ganci sulla punta che servivano per sollevarla tramite una gru. Una volta terminati, non saranno previsti altri test sulla Ship 24.

Il primo collaudo della Starship 24 è avvenuto a giugno, mentre a novembre hanno attuato una sostituzione di un Raptor per verificare che funzionasse correttamente. A differenza del Booster 7, sulla Ship 24 non sono previsti altri test, se non lavori di manutenzione come la rimozione dei ganci situati sulla punta e usati per sollevarla con una gru. SpaceX sta preparando una delle prove più complesse che metterà alla prova non solo il Booster ma anche la struttura di terra: il static fire con 33 Raptor. Il cemento del pad di lancio dovrà sopportare la pressione e il calore generati dai motori, come già avvenuto con i precedenti test che hanno causato dei danni, costringendo gli operai a riparazioni. Per evitare ulteriori problemi, la manutenzione verrà effettuata con la Starship a terra.

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