I dipendenti di TikTok hanno avuto accesso ai dati personali di almeno due giornalisti americani. Lo rivela un’inchiesta pubblicata dal New York Times, che ha avuto accesso ad alcuni documenti interni di ByteDance.
Secondo il materiale ottenuto, TikTok non avrebbe utilizzato le informazioni per condurre attività di dossieraggio nei confronti della stampa, ma per tentare di identificare alcune fonti interne all’azienda che avevano divulgato materiale riservato ai giornalisti. Ironia della sorte, anche questo tentativo è stato rivelato da una ‘talpa’ interna a TikTok.
Nello specifico, i dipendenti di TikTok avrebbero raccolto l‘indirizzo IP di almeno due giornalisti, oltre che di alcune persone (parenti e collaboratori) connesse con loro. L’indirizzo IP sarebbe quindi stato utilizzato per rintracciare gli spostamenti dei giornalisti, nella speranza di riuscire a capire, in questo modo, con quali dipendenti di TikTok si fossero incontrati. Non è chiaro se l’operazione abbia portato all’identificazione dei dipendenti che hanno collaborato con la stampa americana.
In una email interna sempre ottenuta e divulgata dal New York Times, il CEO di Byte Dance Rubio Lang si è detto profondamente deluso dalla notizia, spiegando che TikTok ha disatteso la promessa di aver costruito un ambiente sicuro. «Il nostro lavoro è stato messo a repentaglio dai comportamenti sbagliati di alcune singole persone». L’indagine interna, si legge tra le righe nella email di Lang, non sarebbe dunque stata approvata dall’alto management di ByteDance.