Grazie alle nuove tecnologie disponibili, gli scienziati possono iniziare a scoprire il misterioso legame tra le dinamiche dell’ambiente sociale e i cambiamenti molecolari nel cervello. Con l’avanzare dell’età, il mantenimento di stretti legami con amici e familiari è stato identificato come uno degli ingredienti chiave per un invecchiamento sano. Sebbene un certo declino della salute, della mente e del corpo sia inevitabile, gli studi hanno dimostrato che un contesto sociale favorevole può aiutare a prevenire alcuni dei principali fattori di stress e rallentare i ritmi dell’invecchiamento.

Un nuovo studio ha dimostrato che, in una popolazione di scimmie macaco, le femmine con uno status sociale più elevato avevano profili molecolari più giovani e resistenti, fornendo un collegamento chiave tra l’ambiente sociale e la salute del cervello. Il gruppo studiato è una popolazione di macachi rhesus (Macaca mulatta) che vive in libertà, dal 1938, sull’isola isolata di Cayo Santiago, a Porto Rico.

Per stabilire le connessioni tra lo status sociale e il funzionamento interno del cervello, il team ha intrapreso due studi complementari: 1) generare set di dati completi sull’espressione genica di 15 diverse regioni del cervello e 2) concentrarsi su un’analisi dettagliata all’interno di una singola regione del cervello, la corteccia prefrontale dorsolaterale, un’area cerebrale associata alla memoria, alla pianificazione e al processo decisionale.

Risultati

Si è deciso di scegliere i macachi rhesus , perché mostrano alcuni degli stessi cambiamenti legati all’età che osserviamo negli esseri umani, tra cui il declino della densità ossea e della massa muscolare, i cambiamenti del sistema immunitario e un’alterazione generale delle funzioni comportamentali, sensoriali e cognitive”, ha detto Noah Snyder-Mackler, uno degli autori. La spiegazione potrebbe essere che lo stress cronico delle avversità sociali, per esempio, accelera l’invecchiamento promuovendo l’infiammazione cronica da un sistema immunitario indebolito.

Dopo aver analizzato i dati raccolti, hanno scoperto l’espressione genica era caratterizzata da profili molecolari più giovani nelle femmine di alto rango, suggerendo che le associazioni tra il rango più elevato e l’età cerebrale più giovane sono specifiche delle femmine con status sociale più alto. Un elevato status sociale può conferire diversi vantaggi, tra cui un maggiore accesso alle risorse, ambienti più prevedibili e minori molestie da parte dei compagni di gruppo.

“I nostri risultati forniscono alcune delle prime prove di parallelismi molecolari tra l’invecchiamento e le avversità sociali nel cervello, fornendo un meccanismo chiave che collega gli ambienti sfavorevoli (o al contrario, benefici) e l’insorgenza più precoce e la progressione più rapida del declino cerebrale e delle malattie legate all’età. Nel complesso, i nostri risultati forniscono una ricca risorsa molecolare che cataloga i cambiamenti associati all’età nel cervello e ci auguriamo che possano fornire nuovi spunti di riflessione su come tutti noi possiamo vivere a lungo”, ha concluso Snyder-Mackler.