Il contante resta in primo piano nel dibattito pubblico e politico. Il governo Meloni ha dichiarato il suo utilizzo innalzato da 2mila euro ai 10mila euro. I cittadini cosa preferiscono fra banconote e carte di credito? La situazione cambia da Nord a Sud.
Il Metropolitan Cities Cashless Index ha analizzato la circolazione del denaro contante sui territori. L’Italia è a oggi in fondo alla classifica d’Europa per lo stato di avanzamento della società cashless. A cambiare la situazione potrebbero essere degli investimenti associati al piano nazionale di ripresa. Questi sarebbero in grado di generare quasi 800 milioni di transazioni digitali aggiunti per oltre 27 milioni di euro nei settori digitalizzati turistico e sanitario.
Emerge che tra le 14 città metropolitane italiane, quelle che usano meno denaro contante si trovano al Nord. Per il Sud invece si ha bisogno di dirigere le politiche attive di diffusione del cashless. Ecco la classifica delle città dal 14esimo al primo posto per utilizzo di transazioni digitali (punteggio da uno a 10):
- Bari: 2,14 punti
- Catania: 2,20 punti
- Palermo: 2,23 punti
- Napoli: 2,29 punti
- Messina: 2,74 punti
- Reggio Calabria: 3,27 punti
- Venezia: 3,88 punti
- Cagliari: 4,64 punti
- Roma: 4,78 punti
- Bologna: 5,04 punti
- Torino: 5,11 punti
- Genova: 5,76 punti
- Milano: 5,83 punti
- Firenze: 7,08 punti
Si segnala che oltre 7 italiani su 10 hanno espresso la volontà di uso maggiore degli strumenti cashless. Un aumento di 13,1 punti percentuali rispetto al 2020. Nel 2021 il 57% dei cittadini ha aumentato i pagamenti senza contatti (rispetto al 2020). Il 37,8% dice di averlo diminuito. La crescita si è avuta tra i più giovani:
- 75% tra i 18-24 anni
- 68,1% tra i 25-30 anni
- 62,7% tra i 31-45 anni
- 50,5% tra i 46-60 anni
- 52,6% tra gli ultra 60enni
Si ricorre al cashless ancora in maniera limitata. Il 34,1% degli italiani usa i mezzi di pagamento elettronici più volte a settimana o quotidianamente. La parte restante li usa una volta a settimana o non lo fa mai.