Sonic Frontiers: intervista a Ian Flynn sulla storia del gioco

Sonic Frontiers rappresenta per SEGA un punto di svolta nei videogiochi di Sonic: l’intenzione è quella di stravolgere la formula classica delle avventure 3D del porcospino blu, proponendo un gioco d’azione ed esplorazione meno lineare e basato su mappe open world. Per Sonic e i suoi fan si tratta di un cambio di paradigma importante, e per l’occasione SEGA ha deciso di affidare la scrittura della storia a Ian Flynn.

Alle orecchie dei fan di Sonic, quello di Flynn è sicuramente un nome familiare, visto che da numerosi anni lavora ai fumetti di Sonic the Hedgehog, ha scritto la sceneggiatura di alcuni episodi di Sonic Boom ed è anche uno dei due presentatori di Bumblekast, un podcast in cui si discute animatamente di tutto quello che riguarda l’universo di Sonic the Hedgehog. In occasione di un evento stampa dedicato a Sonic Frontiers, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Flynn riguardo al suo coinvolgimento nello sviluppo del gioco in uscita l’8 novembre su PC e console.

Sonic Frontiers

 

Qual è il tuo approccio quando inizi a scrivere una nuova storia di Sonic? 

Quando scrivo per i fumetti penso sempre a come si incastrerebbe all’interno dell’universo dei videogiochi. Mi chiedo sempre “Come sarebbe questa storia se fosse raccontata in un gioco?”, in modo tale che tutto sembri omogeneo e coerente. Se sei un fan dei videogiochi e cominci a leggere un fumetto dovresti trovarlo familiare, ma allo stesso tempo se sei abituato a leggere quello che scrivo e giochi Frontiers potresti riconoscere una certa “Flynnosità” [ride].

Quanto è stato complesso creare la trama di un gioco in cui la libertà di esplorazione è così marcata rispetto ai vecchi capitoli di Sonic?

Ho lavorato a stretto contatto con il team e con il director Morio Kishimoto per fare in modo che ci fosse equilibrio tra narrazione e gameplay. L’obiettivo era fare in modo che la storia venisse presentata in modo tale da avere senso e scorrere in maniera naturale sia per chi vuole concentrarsi sulla trama e finire il gioco più velocemente possibile, sia per chi vuole temporeggiare, fermarsi a esplorare e tornare sulle missioni principali molto dopo. Immagina di trovare Amy intrappolata e passare l’ora successiva a dedicarti ad altre attività: ecco, la storia deve avere senso sia che decidi di far passare tanto tempo tra una scena e l’altra, sia se decidi di correre e liberarla il prima possibile. Però, se posso consigliarvi, non bruciatevi il gioco: c’è tanto da vedere e tanto da fare. Prendetevi il vostro tempo e divertitevi.

Il successo dei film di Sonic ha influenzato la tua scrittura in Sonic Frontiers?

Nel caso specifico di Sonic Frontiers non direi. Il Sonic del film è una cosa a sé, con una sua precisa interpretazione. Ed è fantastico, sia chiaro: mi piace molto quell’incarnazione di Sonic ma è un tipo di Sonic davvero unico. Allo stesso tempo, quando lavoro su nuove storie di Sonic voglio essere sicuro che siano accessibili a chiunque si avvicini alla serie per la prima volta. Sonic Frontiers sarà il primo gioco di Sonic per molte persone, quindi voglio essere sicuro che possano apprezzarlo allo stesso modo, senza sentirsi escluse perché non hanno giocato tutti i giochi fin dal primo Sonic.

Cos’altro hai cercato di portare della tua esperienza con i fumetti in Sonic Frontiers?

Volevo che la storia desse l’impressione di far parte di una mitologia più grande e che fosse la prossima grande avventura nelle vite di Sonic e dei suoi amici. Quindi sì, ci sono piccoli rimandi agli eventi precedenti, ma come dicevo niente che sia troppo oscuro per qualcuno che si avvicina per la prima volta a Sonic con Sonic Frontiers.

Nel tempo le avventure di Sonic si sono fatte un po’ più cupe e mature rispetto al passato. Non rischiano di diventare eccessivamente dark per un prodotto indirizzato a un pubblico di bambini?

Non credo che Sonic debba sottovalutare il suo pubblico. Solo perché è indirizzato generalmente ai giovanissimi non vuol dire che debba essere sempre colorato, batuffoloso e addolcito. Può essere anche qualcosa di tagliente, magari un po’ più spinto, in grado di introdurre i bambini a concetti più cupi in maniera accessibile, in modo che poi saranno loro a passare a materiali più maturi col tempo. Sonic ha sempre avuto qualche spigolo, a volte più e a volte meno. Non sempre è facile trovare il giusto equilibrio nei toni, e a volte è capitato risultasse un po’ troppo dark, altre volte troppo puerile. Spero di aver beccato i giusti toni con Frontiers.

In che modo hai inserito gli amici di Sonic in questa storia?

L’idea era di creare piccole storie individuali per ogni personaggio, e di proporle una per volta. In questo modo sarebbe stato più semplice per il giocatore tenere traccia di quello che stava succedendo senza portare avanti troppe sottotrame contemporaneamente. Le storie individuali sono collegate ai personaggi, fanno parte di un racconto più ampio e svelano dettagli sull’isola, ma il nocciolo della storia di Frontiers si regge in piedi da solo. Quindi se vuoi affrontare il gioco dall’inizio alla fine senza porre troppa attenzione ai dettagli e concentrandoti sulla missione principale puoi farlo e capire cosa è successo. Tuttavia sono convinto che vorrai saperne di più e godertelo appieno per avere tutti i dettagli.

Come molti fandom online, anche quello di Sonic in diverse occasioni si è fatto notare per alcuni comportamenti tossici nei confronti dei creativi al lavoro su giochi, film e fumetti. Qual è il tuo rapporto con la community?

So che il fandom di Sonic si è fatto una certa reputazione in passato, ma onestamente cerco di focalizzarmi solo sugli aspetti positivi. Credo sia una delle community più creative, positive e incoraggianti. Ci sono alcune mele marce, ma quelle le trovi un po’ ovunque. Seguo la serie dagli anni Novanta, quindi ho assistito agli aneddoti meno positivi, ma anche e soprattutto all’entusiasmo e alla positività degli appassionati. Di sicuro sono curioso di vedere in che modo Sonic Frontiers ispirerà la loro creatività.

In Sonic Frontiers, vediamo un Dr. Eggman bloccato nel Cyber Spazio interagire con una misteriosa bambina. Com’è stato lavorare al suo personaggio?

Adoro il personaggio di Eggman, e in Frontiers abbiamo avuto l’opportunità di esplorarlo in modi nuovi. Non è come nelle classiche avventure di Sonic in cui è l’antagonista principale da combattere. Questo è uno scenario molto diverso, che ci ha permesso di trattare il suo personaggio in maniera inedita e interessante. A parte questo non posso dire molto perché sarebbe tutto un grande spoiler. Dovrete giocarlo per vedere.

Da fan di Sonic cosa provi a lavorare con il personaggio?

Sono sempre stato un grande fan di Sonic e scrivere le sue storie è stata da sempre la mia carriera. Una delle cose che più mi piacciono di Sonic è quanto sia stimolante da un punto di vista creativo: il suo mondo è un terreno fertile per nuove idee. Ogni volta che finisce una storia sei sempre lì a chiederti cosa accade dopo, ed è esattamente quello che ho provato a fare con Sonic Frontiers. Mi sono chiesto “dove sono stati i personaggi?”, “Dove potrebbero andare?”, “Come possono crescere?”, “Quando può diventare bizzarra la storia?”. Spero di aver trovato il giusto equilibrio, e sono sicuro che i fan più appassionati del personaggio noteranno tante sfumature e riferimenti.

Come sceneggiatore hai lavorato a diversi crossover di Sonic con altri personaggi. Qual è stato il tuo preferito?

Senza dubbio è stato il fumetto in cui Sonic e Mega Man uniscono le forze. Fu un piacere enorme scrivere quelle storie e sono convinto che il risultato finale fosse davvero ottimo. Sono orgoglioso di quell’arco narrativo e mi sono divertito tantissimo. Sonic è un franchise molto versatile, quindi potrebbe avere dei crossover con praticamente qualsiasi altro mondo. Ovviamente prima o poi dovrà avere un’avventura con Mario: i giochi sulle Olimpiadi non contano. Voglio vedere Sonic e Mario prendere a calci Goomba e Motobug assieme. Oppure Tails e i compagni di Starfox che pilotano degli Arwing mentre fanno chiacchierate super nerd. Lo desidero tantissimo!

A proposito, quanto ti ha devastato che la serie di Mega Man targata Archie sia finita prima del tempo?

Non ci dormo la notte, sul serio [ride]. Avevo in testa tutta la storia fino a Mega Man X, e sarei potuto andare avanti per anni. Se solo avessi potuto finire di lavorare su quell’ometto blu.

Come sono stati scelti i personaggi che appariranno in Sonic Frontiers?

Il cast è stato scelto da Iizuka san e Kishimoto san: non so chi dei due ha avuto la decisione finale, ma loro mi hanno dato la lista dei personaggi su cui lavorare. La serie ha dozzine di fantastici personaggi e mi piacerebbe avere l’opportunità di lavorare con tutti, ma capisco anche che è molto più facile farlo in una serie a fumetti mensile rispetto a un videogioco multimilionario come questo. La speranza è di poterli vedere in un eventuale seguito.

E per quanto riguarda l’atmosfera melanconica del mondo?

Anche qui, Kishimoto e Iizuka mi hanno detto che volevano qualcosa di un po’ più serio e circondato da un alone di mistero. Quindi è qualcosa che ho tenuto a mente nello scrivere la storia del gioco.

Quando abbiamo visto Big the Cat nel minigioco della pesca abbiamo subito immaginato ci fosse il tuo zampino. Vero?

[ride] In realtà era una richiesta dei game designer ma non poteva che esserci Big nel minigioco della pesca. Fa troppo ridere. Hai Sonic che gira per un mondo sconosciuto in questa epica e misteriosa avventura, e improvvisamente incontri Big che se ne sta per fatti suoi a… pescare. Come se niente fosse. Sono scene come queste che mi fanno amare Big the Cat.

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