Confindustria Alberghi propone memorandum con 10 priorità

hotel

Ci sarà la presentazione di un memorandum di 10 priorità da parte di Confindustria Alberghi all’attenzione dei partiti. Il memorandum riguarda un insieme di misure per la messa in sicurezza del settore dell’ospitalità, visti gli attuali rincari tra energia e inflazione. Il Belpaese in Europa è leader per strutture alberghiere. Ha più di 32mila hotel e 1,1 milioni di camere di oltre 22mila imprese dal giro d’affari di più di 21,1 miliardi di euro. L’occupazione diretta è di oltre 220mila, a cui aggiungere l’indotto.

 

Il comparto alberghiero è centrale e contribuisce in maniera importante all’economia del turismo che in Italia vale il 13% del Pil. Senza interventi forti ed immediati rischiamo di perdere terreno rispetto a competitor come Spagna e Francia che hanno gestito la crisi energetica anche tutelando le imprese. Grazie agli aiuti le nostre aziende avrebbero modo di affrontare questo difficile momento contribuendo a sostenere anche l’indotto. Gli alberghi, infatti, attraverso il loro stile tipico fatto di arredi, ristorazione e concepts particolari contribuiscono a diffondere le bellezze del nostro territorio e fungono da effetto volano per il made in Italy.

Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi

 

 

Fra le priorità nel memorandum sono presenti la sterilizzazione degli aumenti dei costi d’energia, poi il tema della riqualificazione e transizione energetica con interventi semplificativi. Sulle imposte servirebbe una rimodulazione dell’Imu e della Tari. Per l’Imu si deve considerare che l’immobile è di uso alberghiero e quindi un bene strumentale. Per la Tari si chiede che la tassa sia equivalente al volume effettivo di rifiuti prodotti e non alla superficie degli ambienti.

Bisogna mantenere il dicastero del Turismo utile a garantire politiche a medio-lungo termine. Potenziare il dialogo scuola e poi la riduzione del cuneo fiscale per diminuire il costo del lavoro e aumentare il potere d’acquisto dei dipendenti. Infine, le concessioni balneari da proteggere con tutele e valorizzazioni, nel caso che la concessione sia funzionale all’investimento alberghiero. Alla fine considerare anche la richiesta sulle piattaforme online di un riordino per garantire liceità e trasparenza dell’offerta.

 

 

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