A quanto dovrebbe ammontare l’autonomia ideale di un’auto elettrica? Brand come Mercedes – con il suo esperimento Vision EQXX – stanno intraprendendo strade audaci, ma BMW sembra interessata a restare con i piedi (o per meglio dire, con le ruote) salde piantate a terra. Un conto è sconfiggere la range anxiety, altra cosa è sfornare auto con prestazioni che farebbero impallidire l’USS Enterprise.
«A chi serve davvero un’auto elettrica in grado di percorrere 2000km con un pieno?», devono avere pensato nell’HQ di Monaco di Baviera. Così a fare chiarezza ci pensa Thomas Albrecht, head of Efficient Dynamics di BMW. Ma quali auto con autonomia sopra ai 1000 chilometri. Quello, semmai, è il punto d’arrivo, non il punto di partenza.
Intanto, per BMW come per gli altri, la priorità è arrivare ad auto elettriche di serie che, quantomeno, si avvicinino a poter percorrere 1.000km con una sola ricarica. Poi si vedrà. Ma il sospetto è che non sarà necessario superare questo tetto, nemmeno in futuro.
Tanto per iniziare, le auto del segmento A e B – cioè i più venduti in Italia – difficilmente percorrono più di 600km con un pieno di benzina. E uno dice: ok, ma il pieno lo fai in un paio di minuti, mentre la ricarica di un’auto elettrica richiede più tempo. Sni. Ormai le infrastrutture in grado di dare alle vetture centinaia di chilometri di autonomia in appena 5 minuti stanno diventando sempre più frequenti. Basti pensare alle JuicePump Ultra di Enel X Way.
Nel frattempo, BMW è pronta al lancio della sua sesta generazione di batterie per auto elettriche. Dovrebbero aumentare l’autonomia di circa il 30% rispetto a quella delle auto elettriche attualmente in commercio. Le vedremo per la prima volta su un auto di serie nel 2025. Insomma, il settore si sta muovendo a passo spedito conquistando nuove pietre miliari ad ogni anno che passa. L’ansia per l’autonomia sarà presto un ricordo del passato.