Pare che il funzionamento dei tergicristalli di un aereo sia come quello di un’auto. C’è però una precisazione da fare. I tergicristalli per aerei sono regolabili in velocità a seconda delle condizioni esterne, ma indipendenti fra loro. Alcuni tipi di velivoli hanno un parabrezza particolare per i piloti. Il vetro ha uno speciale materiale idrorepellente che facilita la dispersione dell’acqua dalla superficie. Tale liquido ha un aspetto denso e colloso, così se il vetro non è ben bagnato può dare vita a una fastidiosa patina. In questo modo si può peggiorare la visibilità. Se però usato al momento opportuno, allora fa sparire l’acqua dalla vista dei piloti.
Altra differenza sta nel fatto che i tergicristalli per aerei vengono usati in fase di atterraggio oppure di rullaggio o decollo. Anche il ghiaccio, come la pioggia, può ostruire la perfetta visione. Come aiuto c’è un flusso di aria calda ad alta pressione sulla superficie del parabrezza che elimina il ghiaccio.
Inoltre, c’è un sistema simile al lunotto termico, impiegato nella prevenzione di ghiaccio e condensa. Altro aspetto fondamentale è lo studio della forma del parabrezza negli aerei. Si tratta della curvatura, differente in svariati punti della struttura. Essa permette alle varie zone di pressione dell’aria un andamento ottimale per ridurre al minimo l’accumulo d’acqua. Insomma, servono i tergicristalli, ma soprattutto se coadiuvati da alcuni sistemi che integrati fra loro permettono la miglior visibilità possibile.
- Come funzionano i tergicristalli degli aerei? (quotidianomotori.com)