Ben 50 specie marine sono state decimate dal surriscaldamento delle acque del Mediterraneo. La biodiversità è minacciata dalle alte temperature. Il termometro al largo delle coste italiane riporta cinque gradi in più rispetto al 2021. L’estate del 2022 è un’estate da caldo record in tutti i sensi. Tale impatto influisce negativamente su persone ed ecosistemi, ma anche sulla biodiversità delle specie marine.
A causa dell’aumento delle temperature del Mediterraneo, almeno 50 specie marine si sono ridotte in modo drastico. Ciò potrebbe succedere ancora e in modo peggiore. Luglio ha registrato temperature molto più alte del 2021. In Spagna, a Cabo del Gata, si sono sfiorati i 28 gradi. Nelle vicinanze di Nizza l’acqua è arrivata addirittura a 29,2 gradi.
Si tratta del record assoluto almeno dal 1994 e molto probabilmente anche da prima. L’oceano e il mare sono come spugne per il calore.
Jean-Pierre Gattuso, oceanografo
Le ondate di calore intense hanno superato quelle del periodo 2015-2019. È avvenuta la scomparsa di numerose specie marine come la pianta acquatica Posidonia oceanica. Ciò potrebbe accadere di nuovo e in modo più grave.
I repentini cambiamenti climatici hanno effetti devastanti sulla Terra, ma anche sulle specie marine. Al riscaldamento globale vanno aggiunti anche la pesca e l’inquinamento da plastica. Per creare soluzioni al cambiamento climatico, si devono prendere quindi in considerazione anche i danni provocati agli oceani.