Lungo circa 4 km, il sentiero “parlante” dell’orso bruno marsicano ha finalmente aperto ai visitatori. Il percorso ad anello è a una altezza media di 1500 metri, con picchi anche fino a 2000 metri ed è stato realizzato nel cuore del Parco della Maiella.

WWF e ente Parco Maiella hanno dato vita al progetto Life Arcprom, volto a migliorare la convivenza tra uomo e orso, nel rispetto dell’ambiente.

 

Con il WWF s’è fatto un ottimo lavoro. Il percorso ha una portata assai abbordabile, familiare, con un dislivello medio di 150 metri, ben segnalato, in scenari stupendi.

Lucio Lazzara, presidente del Parco

Le soste del sentiero parlante

Sono 6 le soste previste nel sentiero parlante dell’Orso bruno. Tutte sono ben segnalate da totem a tre facce. Straordinaria la voce parlante, primo esperimento in tal senso all’interno del Parco e non solo.

Ogni totem fornisce indicazioni sulle abitudini alimentari dell’orso e sul suo rapporto intimo con il susseguirsi delle stagioni. Altro elemento su cui le tre facce del totem forniscono informazioni sono le peculiarità biologiche dell’orso. Inoltre, non meno importante, la voce fornisce le corrette coordinate per una sana convivenza uomo-orso, vero obiettivo del progetto.

 

Quella tra uomini e orsi è una convivenza bella e possibile, ma è importante conoscere questo meraviglioso grande mammifero che vive nell’Appennino e seguire alcune regole. Il Parco ha deciso di investire anche fondi propri per installazioni interattive con elementi di focus verso i più giovani.

Luciano Di Martino, direttore del Parco

 

Proprio il coinvolgimento dei più giovani nella realtà dell’orso è alla base del successo del percorso, nel tentativo di instaurare un legame indissolubile tra uomo e natura. Nel progetto sono stati coinvolti anche apicoltori, agricoltori, commercianti e artigiani locali, simbolo di una comunità forte.

Orso bruno marsicano: un patrimonio da conservare

In tutto il mondo l’orso marsicano è considerato valore aggiunto imprescindibile nell’equilibrio delicato tra uomo e paesaggio. Conferma questa tesi anche Luciano Di Tizio, vicepresidente del Wwf Italia:

 

La presenza costante dell’orso sulla Maiella è un dato acclarato. Esso aumenta le speranze di sopravvivenza del plantigrado cui soltanto un ampliamento dell’areale potrà garantire un futuro meno problematico. Wwf e Parco Maiella lavorano insieme per favorire una tranquilla coesistenza tra attività umane e una specie di fondamentale importanza per la biodiversità.

 

Nel 2014 sono state ben 60 le specie di orso avvistate nella Maiella. Un numero destinato, si spera, a non scendere. Obiettivo è stabilizzare l’areale storico, che coincide con il Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, per favorirne la riproduzione.

Ci sono alcuni importanti cambiamenti in atto a livello evolutivo, come ha spiegato la biologa del Parco Giovanna di Domenico:

 

Negli ultimi 10-15 anni abbiamo notato un incremento significativo delle femmine che si sono riprodotte, generando 5 cuccioli. Il ritorno dell’orso implica la necessità di lavorare assieme a tutta la comunità per preservarlo.

Il sentiero parlante: una svolta simbolica

Oltre ad essere una novità assoluta per la voce parlante che altri sentieri non hanno, esso è anche il simbolo di un cambiamento radicale. I 4 km di sterrato e camminamenti partono infatti da Campo di Giove, cuore e fulcro del Parco della Maiella.

L’obiettivo è rendere ampio e di respiro europeo il progetto e il tema fondamentale della convivenza tra uomo e orso. Il che è dimostrato senza dubbio dal coinvolgimento diretto dell’ong greca “Callisto”. Essa agisce, oltre che sulla Maiella, anche su tre parchi greci (Prespa, Pindos settentrionale e il meraviglioso monte Rodopi).

Famiglie, ragazzi, giovani, appassionati di escursionismo, amanti del trekking e della natura si sono ritrovati ai nastri di partenza carichi di entusiasmo. La consapevolezza di prender parte a qualcosa di grande, unico e così importante per il futuro ha fatto il resto.

Il legame uomo-orso, una sua sana e rispettosa nonché reciproca convivenza se adeguatamente supportate e favorite potranno essere la vera svolta. Sì, perché valorizzare una risorsa così meravigliosa e unica come l’orso marsicano, ampliandone l’areale, è la vera sfida.

Così i graffi degli artigli sui tronchi, i ciuffi di peli sugli alberi, le orme sul fango o gli escrementi di grandi dimensioni non saranno più solo elementi accessori. Essi faranno parte di un respiro più ampio, un vero e proprio volano dell’economia, in grado di decollare.

Rilanciare una regione, un areale, un intero Paese può anche partire da piccoli gesti, come la difesa di una convivenza meravigliosa e sottovalutata come quella uomo-orso. Le implicazioni positive del progetto e del sentiero “parlante” sono molteplici, in primis far ripartire l’economia locale.

A cascata, la consapevolezza della bontà del progetto attirerà crescita e sviluppo, riportandoci per mano ai tempi nemmeno troppo lontani in cui si stava meglio. Tempi in cui l’uomo non era in conflitto con l’ambiente, ma parte integrante di esso.