Parkinson, nuovo sistema di videoanalisi per la diagnosi precoce

Parkinson diagnosi precoce

Grazie all’unione tra ENEA e il Policlinico Tor Vergata di Roma si è creato un nuovo sistema di videoanalisi per diagnosticare in anticipo il Parkinson. Un modo anche per personalizzare una terapia mirata di farmaci. Lo studio si è fossilizzato sulle alterazioni delle abilità motorie come disturbi della postura, dell’equilibro e dell’andatura. Analizzando questi fattori si sono potuti avere dati importanti sulla precocità della diagnosi. Inoltre, riuscendo ad effettuare lo studio dell’avanzamento della malattia. Un modo per avviare una valida terapia.

 

La comunità scientifica da tempo cerca di individuare nuove misure che consentano di quantificare in modo obiettivo, standardizzato e coerente le abilità motorie e non motorie del paziente in osservazione. Il sistema di video analisi che abbiamo sviluppato adotta moderne tecniche di deep learning cioè tecniche di intelligenza artificiale per rilevare la postura di una persona a partire da immagini riprese dalla telecamera.

Andrea Zanela, responsabile ENEA del progetto, ricercatore del Laboratorio di Robotica e intelligenza artificiale

Il nuovo sistema di videoanalisi rileva la posizione in 3D delle articolazioni dell’individuo in esame. Inoltre, trova le caratteristiche dei movimenti del corpo del soggetto. Ci riesce con il calcolo dei parametri cinematici dei punti sotto osservazione e delle giunture che li uniscono.

È un aspetto nuovo in grado di determinare con un elevato grado di precisione le vere condizioni di un paziente. Inoltre, anche di vedere il progredire della malattia senza svantaggiare le normali attività. Ciò all’inizio del Parkinson con sintomi leggeri e poi anche durante la terapia farmacologica attuata.

La malattia del Parkinson è la seconda sindrome neurodegenerativa, dopo l’Alzheimer. Le statistiche dicono che ogni anno 12 persone su centomila sono colpite da tale patologia nei paesi più industrializzati. In Europa ne sono affette 1,2 milioni di persone. Nel mondo circa 6,3 milioni.

Dai sintoni iniziali è complicato avere una diagnosi sicura e anticipata. L’evoluzione della malattia può variare rendendo arduo controllarne lo sviluppo e la risposta ai farmaci. Le probabilità di cura del Parkinson sono limitate. Non esiste un vero modo per prevenire e/o bloccare il processo neurodegenerativo.

 

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