Meta ha staccato la spina al progetto Novi, il suo wallet per criptovalute, nonché ultimo residuo di Libra, l’ambizioso progetto per la creazione di una criptovaluta che ha avuto vita brevissima. Meta ha annunciato che a partire dal 1 settembre il wallet non sarà più supportato.
Meta ha invitato gli utenti a trasferire tutti i loro fondi il prima possibile, aggiungendo che in caso di inattività dell’utente tenterà di rimborsare ogni fondo residuo inviando i soldi nel conto corrente associato al wallet.
Meta aveva iniziato un piccolo test pilota del suo wallet solamente lo scorso ottobre. Il wallet era stato scaricato da una piccola manciata di utenti. Il test è durato meno di anno. Nel frattempo l’azienda – che si trova in difficoltà come molte altre compagnie tech – ha radicalmente cambiato le sue priorità, decidendo di concentrare il suo budget su altre iniziative meno rischiose.
Con la fine di Novi, scrive The Verge, possiamo mettere una pietra tombale sulle ambizioni di Meta nei confronti delle criptovalute. Ambizioni che erano nate con Libra, quella che sarebbe dovuta essere una stable coin garantita da un consorzio di aziende e non-profit estremamente eterogeneo. Il progetto di Meta (all’epoca chiamata ancora Facebook) per lanciare una criptovaluta incontrò fin da subito la forte ostilità del mondo della politica: “è un attacco contro la sovranità delle nazioni“, aveva detto il ministro delle finanze della Francia. Simili attacchi erano arrivati anche da altri paesi.
Nel frattempo il consorzio di Libra aveva già iniziato a perdere pezzi: da PayPal a Vodafone, passando per Visa e Mastercard. Nessuna azienda voleva più avere nulla a che fare con l’iniziativa di Facebook.
Nel frattempo, con l’ambizione di diventare una metaverse company e lanciare una serie di nuovi prodotti dedicati alla realtà virtuale, Meta sta comunque iniziando una serie di esperimenti dedicati agli NFT. “Aspettatevi di vedere altre iniziative dedicate al web3”, ha ribadito un portavoce dell’azienda.