Online i documenti privati del Comune di Palermo: dai messaggi di posta elettronica alle scansioni delle carte d’identità dei dipendenti. Ad inizio giugno il comune è stato colpito da un attacco ransomware, che ha paralizzato alcuni dei servizi telematici del comune: dalle ZTL all’app per pagare i parcheggi.
L’amministrazione aveva – in via precauzionale – mandato offline pressoché tutti i suoi sistemi informatici, rendendo inaccessibile anche il sito ufficiale del Comune di Palermo, che nel frattempo è tornato online.
L’attacco contro il Comune di Palermo è stato rivendicato dal gruppo hacker Vice Society. Durante il weekend il gruppo aveva creato una pagina web con un conto alla rovescia. “Se il Comune non pagherà il riscatto in criptovalute entro la scadenza, pubblicheremo i documenti dell’amministrazione”. E così è stato.
Gli hacker hanno pubblicato il materiale prima che il timer raggiungesse lo zero, probabilmente perché l’amministrazione comunale aveva già reso chiaro che non avrebbe pagato.
Il materiale pubblicato in rete include diverse scansioni di carte d’identità, passaporti e altri documenti. Ci sono anche i numeri di telefono di oltre mille dipendenti del comune, oltre che un archivio con i messaggi di posta elettronica inviati e ricevuti dall’amministrazione comunale, gli estratti conti e diverse informazioni sugli stipendi pagati al personale.
«La prima parte delle informazioni gentilmente condivise con voi dai rappresentanti di questa società è stata pubblicata. Ce ne saranno altri domani», fa sapere il gruppo criminale.