Si torna a parlare di Netflix e, in particolare, del suo piano per introdurre la pubblicità all’interno della piattaforma. Ormai non è più un segreto: Netflix ha perso oltre 200mila utenti e prevede di perderne un altro paio di milioni nel corso di questi mesi. Il colosso sta disperatamente cercando di capire come fermare l’emorragia. Tra le tante opzioni sul tavolo, il colosso sta lavorando anche ad un abbonamento economico ma supportato dalla pubblicità.

Questo nuovo abbonamento non si sostituisce alle offerte attuali, ma sarà semplicemente un’opzione in più, per chi vuole accedere al catalogo del servizio ma non ha intenzione di spendere oltre 7 euro al mese.

Netflix non è l’unica azienda del settore ad aver fiutato questa opportunità. Sappiamo già che anche Disney+ farà altrettanto (e grossomodo conosciamo già i dettagli della proposta).

Well Fargo, studio d’analisi americano, ha tentato di immaginare come potrebbe funzionare l’abbonamento con pubblicità di Netflix. Si tratta di un’ipotesi, ma vale comunque la pena di darci una letta.

Tanto per iniziare, secondo lo studio la pubblicità sarà indubbiamente collocata prima dell’inizio dei contenuti. Non durante e ovviamente non alla fine. Netflix non interromperà sul più bello la tua serie preferita per mostrarti uno spot. Secondo Well Fargo sarebbe virtualmente impossibile farlo, dato che dovrebbe – o manualmente o con un sistema automatizzato – individuare in ogni film e ogni serie il momento più adatto per mandare gli spot. Troppo difficile. Piuttosto Netflix tenterà di replicare l’esperienza dei cinema, con una carrellata di pubblicità prima dell’inizio del film o dell’episodio.

Ok, ma di quante pubblicità stiamo parlando? Well Fargo ha un’ipotesi anche su questo: minimo quattro e massimo sei. Ciascuno di questi durerà 15-30 secondi, per un totale di massimo tre minuti. Gli spot – come nel caso di Disney+ – dovrebbero comparire una sola volta ogni 60 minuti di visione. Dopotutto, forse è un compromesso più accettabile.