Elon Musk ha annunciato di voler votare per il partito repubblicano, sostenendo che, per questa sua affermazione, verrà attaccato personalmente dalla sinistra. Il fondatore di Tesla nel passato recente ha più volte contestato pubblicamente le posizioni più radicali della sinistra americana, scontrandosi anche con il Presidente Joe Biden.
Musk ha ribadito di definirsi un moderato e di aver «sempre votato per quello che ritenevo il ‘partito della gentilezza’, cioè il Partito democratico. «Tuttavia, oggi sono diventati il partito dell’odio e delle divisioni», ha aggiunto. «Non posso continuare a sostenerli, voterò per i repubblicani».
«E ora potrete assistere mentre metteranno in moto la loro campagna di trucchetti sporchi contro di me», ha detto. Poco prima aveva anticipato che gli attacchi politici contro di lui sarebbero «aumentati esponenzialmente nel corso dei prossimi mesi».
È la prima volta che Musk si esprime esplicitamente a favore dei repubblicani, in compenso alcune sue recenti dichiarazioni erano perfettamente in linea con alcune delle posizioni del partito di Trump. Basti pensare all’opposizione ai lockdown durante le prime fasi della pandemia. Ma non solo, anche il suo appoggio alla libertà d’espressione, che, paradossalmente, negli USA oggi è una battaglia della destra, in opposizione alla cancel culture promossa da alcuni ambienti della sinistra radicale.
Allo stesso tempo, Elon Musk è stato più volte oggetto di duri attacchi da parte degli esponenti della sinistra. L’antipatia nei suoi confronti dell’attuale inquilino della Casa Bianca è piuttosto palese: Joe Biden non ha mai citato Tesla nei suoi numerosi discorsi a favore dell’elettrificazione dell’automotive, eppure è la casa automobilistica con il più grande market cap del segmento BEV. L’evidente disprezzo di Biden nei confronti di Musk ha raggiunto livelli ancora più paradossali durante l’estate del 2021, quando la Casa Bianca ha organizzato un ‘EV Summit’, cioè una tavola rotonda dedicata al tema delle auto elettriche, invitando praticamente ogni casa automobilistica fatta eccezione per Tesla.
Vale poi la pena di ricordare che la storia personale di Musk è intrecciata a doppio filo con quella di Peter Thiel, con il quale ha co-fondato PayPal. Thiel, che ha fondato e dirige Palantir, è noto per le sue posizione libertarie di destra ed è stato uno dei principali sostenitori della campagna politica di Donald Trump, sia nel 2016 che nel 2024. Secondo alcune indiscrezioni – riportate in Italia dal quotidiano Il Foglio – ci sarebbe proprio lo zampino di Thiel dietro alla recente operazione di acquisizione di Twitter. Insomma, il coming out di Elon Musk, che oggi si dice repubblicano, non stupisce davvero nessuno.