Iniziamo a farci un’idea sempre più chiara di come sarà Twitter dopo l’acquisizione di Elon Musk. Il suo progetto, inizialmente fumoso e incomprensibile anche agli analisti più navigati, inizia a prendere forma e diventare sempre più chiaro.

Tanto per iniziare, probabilmente non è vero che Elon Musk non sia minimamente interessato al ritorno economico dell’operazione. Certo, il fondatore di Tesla è un massimalista della libertà d’espressione e non ne ha mai fatto un mistero. Eppure sembra sempre più evidente che non intenda bruciare 44 miliardi di dollari solamente per cambiare la bussola valoriale del social network. Così, rivelano in questi giorni i media statunitensi, sembra che nelle intenzioni di Musk il delisting di Twitter sarà solo provvisorio. Tre anni fuori dalla borsa statunitense. Tre anni che verranno utilizzati per esplorare il potenziale del social network e rendere il social più performante e redditizio. E poi una nuova operazione per riportare Twitter a Wall Street, con una quotazione significativamente più alta di quella iniziale. Se questo è l’obiettivo, se Elon Musk, in altre parole, vuole rendere Twitter una macchina da soldi e guadagnarci, l’ipotesi di un radicale allentamento delle policy di moderazione del socia sembra sempre più remota. Il perché ve lo abbiamo spiegato qui.

C’è un’altra importante indiscrezione riportata dalla stampa americana. Concluso l’accordo con Twitter, Elon Musk diventerà CEO della compagnia, defenestrando Parag Agrawal. Forse occuperà la posizione di amministratore delegato ad interim, in attesa di individuare un dirigente in grado di raccogliere e portare avanti la sua visione. Elon Musk è attualmente CEO di Tesla e SpaceX, siede anche nel CdA di un gran numero di startup e fondazioni. Gli investitori di Tesla potrebbero non accogliere a cuor sereno il nuovo incarico, che rischierebbe di essere una distrazione troppo grande.

Nel frattempo sembra che Elon Musk stia formando un wonder team di investitori e amici interessati ad aiutarlo in questa missione. L’operazione verrà finanziata anche da Larry Ellison, co-fondatore di Oracle e amico personale di Musk. Da lui dovrebbe arrivare almeno 1 miliardo di dollari. Secondo un documento depositato presso la SEC, in totale verranno raccolti 7,14 miliardi di dollari sotto forma di impegni azionari da parte di investitori terzi. Anche Binance, colosso delle criptovalute, farà parte del gruppo di investitori a supporto dell’acquisizione. E poi si parla con insistenza anche di Jack Dorsey, co-fondatore di Twitter e buon amico di Musk – con il quale condivide l’entusiasmo per i Bitcoin.

Come si rende Twitter più redditizio? Aumentando gli utenti, ma anche esplorando nuove forme di monetizzazione. A tal proposito, Musk ha recentemente accennato all’ipotesi di dividere gli account: da una parte i semplici utenti, che continueranno ad usare gratuitamente Twitter, dall’altra le pagine delle aziende e delle istituzioni, che potrebbero essere costrette a pagare una sottoscrizione mensile, in cambio di una serie di benefit.