La Commissione Europea mette nel mirino Apple Pay, il servizio di pagamento digitale di Apple. L’accusa è di abuso di posizione dominante sul mercato, in particolare, ad Apple viene contestata l’esclusione dall’accesso di terze parti alla tecnologia necessaria per sviluppare portafogli mobile concorrenti all’interno dell’ecosistema iOS.
In altre parole – questa la tesi della Commissione -, Apple limiterebbe sistematicamente le possibilità di sviluppare alternative ad Apple Pay sugli iPhone. Una tesi tutta da dimostrare e che ora verrà esplorata con un procedimento formale. «Apple potrebbe limitare la concorrenza, a vantaggio della propria soluzione Apple Pay», ha commentato Margrethe Vestager, Presidente della Commissione.
Ma Apple non ci sta: «siamo solo una delle tante opzioni disponibili in Europa per effettuare pagamenti», fa sapere un portavoce, che aggiunge che Apple ha «garantito un accesso equo all’NFC definendo uno standard per l’intero settore in materia di privacy e sicurezza».
Ora Apple rischia una multa fino al 10% del suo fatturato globale, ma non solo: la Commissione potrebbe anche chiedere al colosso di aprire ulteriormente alla concorrenza il suo ecosistema, facilitando servizi per i pagamenti mobile concorrenti.
Tutto questo mentre l’UE procede spedita verso il nuovo Digital Markets Act, ambiziosa proposta che potrebbe trasfigurare completamente il business model di iOS, aprendo le porte, tra le altre cose, al sideloading e alla possibilità di installare app store alternativi, come già avviene su Android.