Che Bruce Willis – celebre attore americano protagonista di innumerevoli film d’azione e fantascienza – stesse passando un brutto periodo era palese, ma si pensava (o anche solo sperava) che fosse una condizione temporanea, non dovuta a un problema di salute grave come quello svelato oggi dalla figlia Rumer in un annuncio sui social network.

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Ai fantastici fan di Bruce, come famiglia volevamo condividere il fatto che il nostro amato Bruce sta sperimentando alcuni problemi di salute ed è stato recentemente diagnosticato come affetto da afasia, che sta impattando con le sue abilità cognitive. Come risultato di ciò e avendoci riflettuto a lungo, Bruce si allontana dalla carriera che ha significato tanto per lui.
Questo è un periodo davvero difficile per la nostra famiglia e apprezziamo molto il vostro continuo amore, il supporto e la compassione. Ci stiamo muovendo attraverso questa cosa come una famiglia forte e unita, e volevano coinvolgere i fan perché sappiamo quanto lui sia importante per voi, così come voi per lui.
Come dice sempre Bruce, “Godetevi la vita” e insieme contiamo di fare proprio così.
Con amore,
Emma, Demi, Rumer, Scout, Tallulah, Mabel ed Evelyn

Il messaggio, difatti, pubblicato sul profilo Instagram della figlia maggiore Rumer, è firmato anche dalle altre quattro figlie dell’attore, dalla ex moglie, l’attrice Demi Moore, e dalla attuale moglie Emma Heming.

Willis, reso immortale da film come quelli della saga di Die Hard e da L’ultimo boy scout, Pulp Fiction, Armageddon e dai più famosi della filmografia di M. Night Shyamalan, come Unbreakable e Il sesto senso, nell’ultimo decennio ha visto un certo declino nell’importanza delle pellicole in cui era coinvolto: dopo i comunque di risalto Glass e Motherless Brooklyn, nel 2019, ha inanellato in poco più di due anni ben dodici film direct-to-video di serie B che si fregiavano del suo nome ma in cui aveva relativamente poco screen time, forse per non ben precisati motivi di salute. I Razzies Award hanno dedicato un premio apposito in quest’ultima edizione, per ironizzare sulla quantità di brutte pellicole realizzate in un solo anno.
Ora si è scoperto il (grave) problema: l’afasia rende difatti impossibile l’attività di un attore, rendendo difficoltoso esprimersi anche in maniera semplice, figurarsi recitare.

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