La recensione Mickey e la terra degli antichi, quarto volume della collana Disney Collection di Panini, graphic novel di Denis-Pierre Filippi e Silvio Camboni con i suggestivi colori di Gaspard Yvan e Jessica Bodart.
Come per la precedente storia del collaudato duo italo francese, Mickey e l’Oceano Perduto (qui la recensione), anche questa graphic novel fa dell’atmosfera e dell’ambientazione il proprio punto di forza proponendo un’avventura ambientata in un suggestivo regno fatto di isole volanti sospeso tra lo spazio ed il tempo in cui Topolino, Pippo, Minni e Gambadilegno, improvvisati “pirati del cielo“, si troveranno costretti ad un’alleanza per cercare di contrastare la minaccia dalla tirannica figura di Macchia Nera.
Una storia ricca di avventura e dalle tinte fortemente poetiche, accentuate ancor più dalle coloratissime illustrazioni di Silvio Camboni che grazie ai colori del duo Yvan/Bodart, regala al lettore suggestive scene di volo in un contesto fantasy particolarmente ispirato e ricco di romanticismo.
In uno straordinario mondo aereo in cui la popolazione vive su fragili isolotti sospesi per aria e fantastica sul misterioso continente perduto degli Antichi, il mastro cordaio Topolino, in compagnia di Minni e del sempre poco affidabile Pietro Gambadilegno, svolge l’importante compito di mantenere unite fra loro le isole preservando così le proprietà dei concittadini dalle minacce di Macchia Nera, il tirannico sovrano del luogo.
Ci troviamo dinanzi ad un racconto fantasy dal chiaro messaggio ecologista
Ci troviamo dinanzi ad un racconto fantasy dal chiaro messaggio ecologista e una trama che fa del rispetto dell’ambiente e dell’amicizia lo strumento principale con cui combattere le ingiustizie e superare le difficoltà. Una fiaba che tra atmosfere pre-steampunk, abiti vittoriani e cavalcate a dorso di rapace rievoca echi di Moebieus e di Miyazaki (e talvolta perfino di James Cameron) alternate ad atmosfere cupe e società distopiche degne delle pellicole di fantascienza del passato.
A chiusura del volume, presentato su carta patinata di buona qualità (ma non equivalente a quella dell’originaria edizione francese), una galleria di schizzi e bozzetti preparatori che purtroppo, causa la riduzione delle dimensioni delle tavole riprodotte, restituisce solo in minima parte l’enorme sforzo creativo ed artistico che si cela dietro ad ognuna delle vignette che compongono questa graphic novel.
Purtroppo l’opera presenta alcuni difetti, oggettivi e soggettivi.
Nel loro modo di raccontare storie i disegnatori d’oltralpe solitamente amano giocare con i ruoli dei personaggi calandoli all’interno di contesti inediti, dettagliatissimi e mai banali che purtroppo rendono le loro opere non adatte a tutti. Tratto e contesto appaiono assolutamente diversi da quel che si è abituati ad assaporare dalla scuola Disney italiana, ma questa caratterizzazione estrema è tipica di un particolare approccio fumettistico nel quale, in una marea di dettagli e sfumature colorate, si cerca di costruire una realtà il più possibile precisa e definita attorno a personaggi ben noti per cercare di vedere come se la riescono a cavare in un contesto del tutto differente.
Quel che davvero manca è una sorta di “ribaltamento dei ruoli“
Se non si è abituati a questa forma di reinterpretazione del fumetto classico è possibile tacciare d’ingenuità o incompletezza un lavoro in cui tutta la dedizione riversata verso la componente artistica non trova bilanciamento in una trama o in una caratterizzazione dei personaggi sufficientemente originale. Relegare ciascun protagonista al più classico ruolo che negli anni gli si è sempre cucito addosso equivale a privare la storia di veri colpi di scena e alla fine un’opera di questo genere può risultare un interessante e meticoloso esercizio di stile riuscito solo a metà.
Se si riesce ad accettare quest’aspetto, Mickey e la Terra degli Antichi rimane una storia da leggere tutta d’un fiato in cui assistiamo alla crescita e alla ribalta di un eroe e dei suoi amici all’interno di un modo poetico, studiato nei minimi dettagli e realizzato in maniera superba.
Un altro evidente problema è dato, ahimé ancora una volta, dall’edizione italiana che seppur presentata su carta patinata non è in grado di restituire il feeling e i colori dell’edizione francese (peraltro di formato più ampio, con copertina in stoffa e venduta al medesimo prezzo!). Alcune illustrazioni appaiono sbiadite e i dialoghi all’interno di un paio di baloon sono difficilmente leggibili, ma potrebbe essere un difetto limitato alla copia che è stata recapitata a me.
Mickey e la Terra degli Antichi è disponibile dal 18 gennaio in edicola, fumetteria e libreria e su Panini.it, il volume può essere acquistato singolarmente oppure nell’edizione cofanetto da collezione unitamente a Mickey e l’Oceano Perduto, altra precedente opera di Filippi e Camboni, uscita l’anno scorso all’interno della medesima collana e finalmente ripresentata su carta patinata.
Un esercizio di stile accuratissimo e dall'elevato livello artistico che può dare una visione differente del modo di fare fumetti Disney (e non solo). Un'albo che si apprezza sotto molteplici punti di vista se approcciato con il giusto atteggiamento, quello di chi vuole vedere i canonici personaggi della casa del Topo "recitare" i propri ruoli in un contesto diverso senza perdere la propria identità.
- Bella presentazione
- Illustrazioni stupende
- Trama avvincente, si legge tutto d'un fiato
- La carta, seppur patinata, non riesce ad eguagliare l'edizione francese
- I contenuti extra potevano essere realizzati meglio
- Numero di pagine sia un filo ridotto per giustificare il prezzo