In questi giorni si sta discutendo molto di Elon Musk, tanto per cambiare. Secondo la stampa americana l’imprenditore non starebbe realmente vivendo in una minuscola casa prefabbricata da 50.000 dollari – come aveva fatto intendere pochi mesi fa – ma al contrario sarebbe ospite di un suo amico personale, che avrebbe messo a sua disposizione una villa più in linea con il tenore di vita di un iper-miliardario.
A riportarlo è il Wall Street Journal, che menziona anche esplicitamente il nome dell’amico: Ken Howery, ex ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Svezia e membro della famigerata PayPal Mafia. La villa in questione si trova nei pressi di Dallas e varrebbe come minimo 12 milioni di dollari, stando alle ricostruzioni del WSJ. All’epoca della vendita la villa era considerata una delle proprietà più costose di tutta Dallas, se non la più costosa in assoluto.
La villa si estende per oltre 8.000 metri quadri e si trova ai piedi del Monte Bonnell, proprio davanti al fiume Colorado. Una posizione idilliaca condivisa con le ville di molte altre celebrità texane.
Peccato che Elon Musk abbia negato lo scoop del quotidiano. Mutatis mutandis, il web è nuovamente diventato un terreno di scontro tra gli accoliti del CEO di Tesla (che denunciano il pressapochismo della stampa) e i suoi detrattori (che lo accusano di ipocrisia e falsità).
Sebbene Elon Musk abbia effettivamente venduto tutte le sue proprietà immobiliari nel corso del 2020, secondo il WSJ l’imprenditore starebbe già cercando una nuova casa di proprietà e avrebbe passato le ultime settimane a visitare alcune delle case più esclusive di Dallas — inclusa una villa progettata dalla stilista Kendra Scott.
Elon Musk si è trasferito stabilmente in Texas. Lo Stato del sud è anche la sede del più importante sito di SpaceX – a Boca Chica – e di un’imponente fabbrica di Tesla ancora in fase di costruzione. Il Texas è stato scelto anche per il regime fiscale estremamente favorevole, che gli dovrebbe consentire di risparmiare ogni anno centinaia di milioni di dollari in tasse. Immagine in apertura via The Times UK.