Hawkeye, la recensione del terzo episodio: scazzottate natalizie

Hawkeye, terzo episodio recensione

In questa recensione del terzo episodio di Hawkeye, la serie Disney+ che mette al centro dell’attenzione Occhio di Falco e Kate Bishop, c’è da soffermarsi soprattutto sull’introduzione del personaggio di Echo, interpretata da Alaqua Cox, e che offre agli spettatori la presenza di una villain ben caratterizzata, e che potrebbe dare profondità a questa miniserie televisiva del Marvel Cinematic Universe. Chiaramente, così com’è avvenuto per i primi due episodi introduttivi, Hawkeye ha molto a che fare con il Natale, e con l’esigenza di Clint Barton di tornare a casa dalla famiglia in tempo per celebrare le feste  coi propri figli.

Echo: una villain di spessore

Hawkeye, terzo episodio recensione

In questa terza puntata di Hawkeye l’introduzione ci permette di conoscere le origini di Echo, un personaggio che, nonostante i deficit fisici, riesce fin da piccola a trovare la forza e le energie per diventare una grande combattente, una caratteristica che le permetterà da adulta di scontrarsi con Occhio di Falco. Echo deve vendicare la morte del padre, e Clint Barton viene riconosciuto da lei come il possibile responsabile della sua perdita, ma le cose sembrano essere andate diversamente. La situazione però porterà lo stesso Occhio di Falco e Kate Bishop a trovarsi prigionieri della banda di Echo. Tutto ciò propizierà una scazzottata che durerà quasi metà puntata, rendendo molto movimentato questo terzo episodio di Hawkeye.

Per fortuna non si tratta di una puntata solamente a tinte action, e sotto questo punto di vista c’è stata una certa abilità in fase di regia e di scrittura nell’alternare momenti molto movimentati, con scene veramente introspettive.

L’introduzione del personaggio di Echo è un momento veramente intenso ed interessante all’interno del Marvel Cinematic Universe: il dialogo del padre con la piccola figlia sorda rimanda ad un certo tipo di produzioni indipendenti che fanno notare come il potenziale dell’MCU vada ben al di là del semplice cocktail tra azione e umorismo che ha caratterizzato la maggior parte dei film fino ad ora realizzati. Ed anche i dialoghi tra Clint Barton e Kate Bishop raggiungono una buona intensità emotiva. Su tutti la scena in cui Kate aiuta Clint a parlare al telefono con uno dei propri figli, in una chiamata in cui Occhio di Falco non riesce ad assicurare al bambino che tornerà a casa in tempo per Natale.

I primi due episodi di Hawkeye avevano fatto notare come l’impronta natalizia della miniserie sarebbe stata forte, e questo è sicuramente un elemento interessante, considerando che le scene di scazzottate e corse a perdifiato per le strade di New York nel periodo di Natale riescono a restituire un che di già visto, quantomeno a livello di contesto, ma declinato in una situazione diversa. New York a Natale richiama alla mente tanti classici lungometraggi americani: dal secondo Mamma, ho perso l’aereo a Una Poltrona per Due. Perciò era giusto e suggestivo proporre anche un pezzo di Marvel Cinematic Universe sotto questa atmosfera e contesto. Continua in questo modo il canovaccio narrativo in stile Un biglietto in Due, il cult con John Candy e Steve Martin in cui due personaggi devono tornare a casa in tempo per la Festa del Ringraziamento.

hawkeye recensione primi due episodi

Una coppia in sinergia tra dramma e umorismo

Hawkeye, terzo episodio recensione

Nonostante la serie TV su Hawkeye non stia proponendo niente di particolarmente inedito all’interno del Marvel Cinematic Universe, l’aspetto interessante di queste puntate è il fatto che il duo di protagonisti regga bene lo schermo, con Jeremy Renner e Hailee Steinfeld che riescono ad essere capaci di creare un’ottima sinergia. Renner in queste puntate è riuscito a ricavarsi lo spazio che meritava il suo Occhio di Falco, così come la sua stessa capacità recitativa, considerando che si tratta di un interprete in grado di offrire dei momenti drammatici ed introspettivi di un certo livello. A Renner bastano poche battute ed una scena piuttosto breve per far comprendere come il suo Occhio di Falco possa essere qualcosa di più che un semplice supereroe arciere. Il Marvel Cinematic Universe, forse, si sta avviando verso una fase di maturità, considerando anche che, molti degli spettatori che ha cresciuto negli ultimi dieci anni potrebbero essere in una fase di vita in cui cercano qualcosa di diverso rispetto ad un semplice puro intrattenimento.

Le operazioni portate avanti con WandaVision, ma anche lo stesso film sugli Eterni, stanno facendo notare come la formula Marvel sullo schermo stia cercando di declinarsi verso un qualcosa di simile ma anche un po’ diverso rispetto a ciò che abbiamo visto da dieci anni a  questa parte. E Hawkeye si mostra molto fedele a quella formula, però offre anche alcuni sprazzi di ciò che sarà il futuro della Casa delle Idee al cinema ed in televisione. L’introduzione di Echo sembra quasi un piccolissimo antipasto di ciò che potrebbe essere Ms. Marvel, una serie TV tutta incentrata su un personaggio giovanissimo che appartiene ad un contesto etnico e culturale diverso da quelli fino a poco tempo fa al centro dell’universo cinematografico Marvel. E, sotto questo punto di vista, Shang-Chi è stato la prova del fatto che l’apertura verso altre culture e storie ambientate in contesti diversi possa funzionare più che bene.

Chiudiamo la recensione del terzo episodio di Hawkeye suggerendo agli spettatori che ciò che troveranno all’interno di questa puntata è tanta azione e scazzottate all’interno di un contesto natalizio, ma anche dei momenti introspettivi interessanti e che permettono di offrire uno sguardo su ciò che il Marvel Cinematic Universe può essere, e che probabilmente sarà.

I primi tre episodi di Hawkeye sono disponibili su Disney+.

65
Hawkeye
Recensione di Davide Mirabello

La terza puntata di Hawkeye propone tanta azione, ma anche momenti introspettivi di un certo livello che riescono a dare un'idea del potenziale dei protagonisti del telefilm e del Marvel Cinematic Universe.

ME GUSTA
  • Interessante vedere azione e umorismo in salsa Marvel in una New York natalizia.
  • Il personaggio di Echo non è una villain bidimensionale, ha un certo spessore.
  • La sinergia tra i due protagonisti continua a funzionare più che bene.
FAIL
  • Metà della puntata è un susseguirsi di scene d'azione che, arrivati ad un certo punto, stancano.
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