“Il mercato del retrogaming è una bolla pilotata da aziende e collezionisti”, l’accusa di uno youtuber

nintendo cartucce vendute per milioni record asta

Nell’arco degli ultimi mesi il mercato del retro gaming ha toccato i massimi di sempre, grazie ad una serie di vendite impressionanti. Diverse cartucce di popolari giochi per le console della Nintendo – come il NES o l’N64 – sono state vendute a centinaia di migliaia di dollari.

L’apice è stato raggiunto a fine luglio, quando una cartuccia in condizioni perfette di Super Mario N64 è stata venduta per 1,5 milioni di dollari. La notizia ha fatto il giro del mondo, venendo riportata da pressoché ogni sito d’informazione e ottenendo anche l’interesse della stampa generalista. Ve ne avevamo parlato anche noi.

Secondo uno youtuber le vendite record delle cartucce sono state pilotate in modo fraudolento da alcune aziende e collezionisti

Secondo uno youtuber il fenomeno non è spontaneo, ma sarebbe stato pilotato in modo fraudolento da alcune aziende e collezionisti.

Con un video della durata di quasi un’ora, lo youtuber Karl Jobst – noto per essere uno dei più famosi speed-runner di GoldenEye 007 – ha accusato Wata Games e Heritage Auctions di aver scientemente gonfiato le quotazioni di alcuni videogiochi vintage, con lo scopo di pilotare il mercato del retrogaming per trarne un profitto, se non illecito, quantomeno

Il video accusa Wata Games e Heritage Auctions di conflitto d’interessi

Il video accusa le due parti – rispettivamente un’azienda specializzata nel grading di giochi e articoli da collezione e la casa d’aste che ha battuto le cartucce ‘da record’ – di avere un conflitto d’interessi e di aver cospirato con alcuni collezionisti estremamente benestanti ed influenti. Grazie alle vendite record riportate dalla stampa, accusa lo youtuber, avrebbero gonfiato ingiustificatamente i prezzi di tutto il mercato del retrogaming, creando una vera e propria bolla speculativa. La tesi dello youtuber è che i nuovi prezzi del mercato non siano giustificati, dato che spesso si parla di videogiochi – per quanto ben conservati – estremamente comuni e venduti in centinaia di migliaia di copie, se non milioni.

Come tutte le bolle, dopo che i promotori si sono arricchiti, il rischio è che il mercato scoppi danneggiando gli investitori e i collezionisti più sprovveduti.

Esiste un gruppo estremamente elitario di persone molto benestanti e potenti, sono loro che hanno tirato le corse, in segreto, generando questo recente picco nei prezzi dei videogiochi. Sono sempre loro a guadagnarci per primi

sostiene Karl Jobst nella sua lunga invettiva, che trovate nell’apertura di questa news.

Wata Games, attraverso lo studio di PR Goldin Solutions, ha contestato la credibilità delle accuse, definendole “diffamatorie e prive di qualsiasi fondamento”.

 

 

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