La recensione di Dungeons & Dragons: Dark Alliance, nuovo capitolo dedicato a Forgotten Realms, è pronto a trasportarci ancora una volta nella compagnia di Drizzt, alle prese con temibili creature e fantastiche avventure. Con la possibilità di giocare il titolo in cooperativa in 4, questo nuovo titolo mantiene la sua impostazione RPG, aggiungendo però una forte componente action, discostandosi da titoli simili che invece hanno sempre puntato su un combat system più tattico.
Quanti fogli di carta hanno occupato il tavolo durante interminabili sessioni di gioco, capaci di portare ogni persona – e il suo personaggio – in questi mondi fantastici fuoriusciti dalle menti geniali di chi, con solo un po’ di inventiva, rendeva ogni avventura memorabile. Talvolta però, queste fantastiche campagne riescono ad approdare, grazie a qualche studio di sviluppo, su console e PC.
Questo è il caso di Dungeons & Dragons: Dark Alliance, nuovo capitolo che è pronto a farci partire all’avventura tra terre pericolose, irte di nemici e di pericoli, dove solo la bravura in combattimento e la giusta scelta di abilità e equipaggiamento potranno permettere al party di sopravvivere.
Storie di draghi e di avventure
Basarsi sulle Terre Perdute scritte da R. A. Salvatore – che i più conosceranno come Forgotten Realms – pone subito un accento importante sulla trama: il racconto infatti, che si colloca in questo caso prima della nuova campagna uscita per la quinta edizione di Dungeons & Dragons, dal nome Icewind Dale: Rime of the Frostmaiden. Nei panni di uno dei personaggi della compagnia di Drizzt Do’ Urden, l’obiettivo sarà quello di fermare orde di nemici pronte a mettere le mani sul potere del cristallo. Ovviamente conoscere queste dinamiche non sarà necessario per poter approcciare il racconto, abbastanza comprensibile anche per i neofiti.
Molti videogiochi usciti nel corso degli ultimi anni hanno preso a piene mani da opere letterarie, e spesso questo ha portato sempre un vantaggio tattico al prodotto, decisamente più dettagliato nell’intreccio dei suoi colleghi originali. Non è però la prima volta che un gioco prende spunto dai Reami: nel corso degli anni, specialmente su PC, sono uscite dozzine di videogiochi che prendevano spunto da quella che è una delle più longeve ambientazioni di Dungeons & Dragons.
Se però il concetto legato spesso a questi titoli si sposa di più con una serie di dinamiche tendenzialmente legate al gioco di ruolo (e quindi più all’utilizzo di determinate abilità che all’azione vera e propria), questo Dungeons & Dragons: Dark Alliance differisce invece.
L’arte della combo
Dungeons & Dragons: Dark Alliance si pone come un action RPG dotato di grande personalizzazione, ma anche di una serie di dinamiche più vicine all’hack and slash. Il gioco infatti, vi permetterà di concatenare combo per poter sconfiggere i vostri nemici, e in base a cosa premerete, il risultato sarà diverso. Ovviamente questo non esclude dall’equazione la parte ruolistica, molto presente dal punto di vista della scelta dello stile di gioco e dell’equipaggiamento, ma per il resto scordatevi dozzine di skill da dover imparare ad usare, perché l’unica cosa che dovrete perfezionare sarà il vostro tempismo.
Il gioco, che propone la formula del cooperativo fino a 4 giocatori, vi permetterà quindi di scegliere un personaggio tra quelli disponibili, personalizzarlo nel corso delle avventure e partecipare a varie sfide che vi permetteranno di crescere con il personaggio. Le sfide, inoltre, saranno gestibili attraverso un livello di difficoltà che potrà essere scelto e che permetterà quindi, una volta visto il vostro livello di squadra, di optare per una sfida più nelle corde del party, o magari qualcosa di molto difficile e al contempo remunerativo.
Ecco quindi che in Dungeons & Dragons: Dark Alliance potrete variare i vostri attacchi tra leggeri e pesanti, alternandoli sia in ritmo che in combinazione per poter concatenare devastanti combo. Anche il modo in cui gestirete la verticalità delle sfide cambierà gli attacchi che farete, e una volta uniti alla schivata l’arena diventerà un vero mattatoio. Le mosse durante la vostra avventura potranno infine aumentare grazie alla crescita del personaggio, così da aggiungere variazioni continue al vostro combat style.
La personalizzazione arriva anche nei loot, che sono una delle dinamiche più interessanti del gioco: in Dungeons & Dragons: Dark Alliance vi troverete infatti a dover spesso scegliere se rischiare per avere tesori migliori, o andarci cauti ma con meno bonus. Nel corso del gioco, infatti, saranno presenti una sortà di falò che vi permetterà di scegliere se ricaricare punti vitalità e resistenza, oltre che il vostro set di pozioni, o aumentare il valore dei loot che farete proseguendo il dungeon.
Il gioco si predispone infine in una sorta di mappa che vi permetterà di scegliere dungeon, fase e difficoltà come meglio credete, e allo stesso tempo vi darà la possibilità di accedere ad un hub dove troverete tutti i servizi più utili per sfruttare le monete trovate, gli oggetti droppati e gli equipaggiamenti presi.
Un incontro di stili
In termini pratici lo stile di Dungeons & Dragons: Dark Alliance non punta al realismo: i personaggi infatti sono ricchi di dettagli ma senza troppe finezze, in modo da risultare subito comprensibili alla prima occhiata ma senza la necessità di disegnare piccole raffinatezze che si perderebbero nell’insieme. Grande valore è dato anche all’ambientazione, che riesce a far echeggiare nelle menti di tutti i fan di Forgotten Realms luoghi già scoperti, e che ora sono vivibili in questa nuova avventura.
Interessante infine la scelta dei colori, che riescono a rendere sgargiante ogni personaggio, sia esso amico o nemico, senza risultare troppo artefatti: proprio questi, infatti, coloreranno le varie zone di gioco dando un netto cambio all’occhio del videogiocatore, sia essa una spada fiammeggiante o una prateria di ghiaccio.
Purtroppo non rende giustizia al reparto artistico il modo in cui i personaggi e i nemici interagiscono: forse per un livello di difficoltà più morbido, o per la voglia di rendere il gioco più “organizzato”, i combattimenti tra giocatori e nemici non presentano animazioni fantastiche per quanto riguarda le interazioni tra le due parti. Le mosse in gioco sono ben fatte, il modo in cui i nemici attaccano pure, ma le due cose sembrano come se camminassero su due piani paralleli.
Il problema in fondo però potrebbe essere legato non tanto all’interazione e alle animazioni, ma alla difficoltà di gioco in sé, che mette i nemici in una sorta di stasi fino a che il giocatore non li avvicina, un qualcosa che nel 2021 suona non troppo ben pensato. Anche quando le cose vanno bene, ci pensa la telecamera, purtroppo non ben ottimizzata, a infastidire il combattimento: è davvero difficile infatti destreggiarsi tra i nemici in modo agile, cosa che un titolo del genere dovrebbe saper fare.
Dungeons & Dragons: Dark Alliance prende la formula dei già rinomati giochi dedicati alle ambientazioni di Forgotten Realms e la riapplica ad un titolo più combo-oriented, che spinge il giocatore a imparare bene lo stile del proprio personaggio, il ruolo che vuole giocare e poi lo porta a combinare raffiche di colpi diversi sfruttando l'ambientazione attorno. Purtroppo la telecamera rimane un passo indietro nelle battaglie tanti contro uno, e questo inficia le dinamiche di gioco e lo stile portato a schermo. Per il resto, tutto ciò che gli amanti del genere adorano è presente, e l'idea di ibridare il combat system con fasi più action e dinamiche risulta appagante, specialmente nelle partite cooperative.
- Tutta la magia di Forgotten Realms
- Un misto tra RPG e Hack and Slash
- Comparto artistico raffinato
- Intelligenza artificiale mal strutturata
- Difficoltà non troppo elevata
- Telecamera fastidiosa nel combat system