Sexify, la recensione: la serie Netflix alla ricerca del piacere perduto

sexify la recensione

Nello scrivere la recensione di Sexify una delle prime cose che tornano in mente sono la forte unione e il cameratismo al femminile mostrate in questa serie Netflix. Il rapporto che si instaura tra le protagoniste è avvincente, le tre donne infatti, riescono a far convivere tutte le loro stranezze uniche per dare vita a un progetto che le porterà a scoprire, non solo quello che non sapevano sul sesso e il piacere femminile, ma anche quello che non sapevano su loro stesse.

Natalia (interpretata da Aleksandra Skraba) è la prima che ci viene presentata e costruisce la premessa della serie; è una studentessa brillante sotto pressione per la creazione di un’applicazione scientifica che deve essere allettante e sexy. Dopo aver fatto amicizia con Monika (interpretata da Sandra Drzymalska) e Paulina (interpretata da Maria Sobocinska) scopre che non il sonno, come aveva inizialmente pensato per il suo progetto, ma il sesso è ciò che interessa davvero tutti e decide di creare un’applicazione per ottimizzare l’orgasmo femminile. Di seguito il trailer della serie pubblicato su YouTube:

Questa serie non vuole essere l’ennesimo teen-drama scopiazzato, ma vuole unire gli elementi tipici della commedia ad alcuni più drammatici per raccontare come un argomento che è sempre onnipresente nella maggior parte delle serie TV, il sesso.

Il sesso spesso è stato raccontato in maniera superficiale e forse anche poco veritiera. Sexify fa un ottimo lavoro nel dare voce alle prove e alle tribolazioni dell’esperienza sessuale femminile senza appesantire troppo con problemi di natura sentimentale e simili. La serie si basa sui desideri delle donne piuttosto che concentrarsi su quelli degli uomini. Sempre più spesso viene da chiedersi perché fino ad ora si abbia preferito parlare del sesso solo attraverso l’obiettivo di uno sguardo maschile, mentre quello femminile era rivolto sempre e solo a presunte emozioni e sentimenti.

In un un mondo con una pletora di app per appuntamenti, Sexify solleva un possibile nuovo scenario, in cui l’orgasmo femminile diventa un algoritmo che consenta agli utenti di arrivare a migliori risultati. Stiamo andando verso un mondo in cui il romanticismo e l’intimità diventano una formula o il risultato di un calcolo? In alcuni momenti sembra tutto molto Black Mirror, ma il tono della serie è completamente diverso. La nostra recensione di Sexify non vuole essere sexy ma solo il più obiettiva possibile.

 

sexify

Il sesso vende…

sexify, la recensione

Iniziamo questa recensione di Sexify con una premessa forse un po’ scontata ma a volte sottovalutata.

Uno dei cliché più abusati della nostra società è vendere prodotti o attirare i consumatori verso dei servizi usando il sesso.

Le pubblicità sono spesso piene di allusioni sessuali e negli ultimi dieci anni Le serie televisive hanno preso l’esempio. A partire da Game of Thrones, a Euphoria ad arrivare al controverso film di Netflix 365 Days, ci si può fare un’idea di quanto sessualmente esplicita e gratuita possa la televisione. Questo è esattamente il motivo per cui la nuova serie polacca di Netflix Sexify, ci ha incuriosito fin da subito. Chi dice il contrario, mente.

Interpretato da Aleksandra Skraba, Sandra Drzymalska e Maria Sobocinska, Sexify, come anticipato, parla degli sforzi di un’ambiziosa studentessa universitaria per sviluppare un’app rivoluzionaria sia per il suo progetto di laurea sia per un’importante competizione tecnologica.

Natalia chiede aiuto alle sue amiche Monika (Drzymalska) e Paulina (Sobocinska) per mettere in funzione l’innovativa app incentrata sull’aiutare altre donne a fare sesso in modo migliore e alla fine imparano di più sulle loro rispettive identità sessuali. Chiaramente Netflix ha già esplorato un territorio simile con Sex Education ma in termini diversi.

Entrambe le serie originali del servizio di streaming hanno i loro stili unici e trame distinte, ma Sexify punta troppo sul suo stile eclettico lasciando in ombra i suoi elementi narrativi. Piuttosto che dimostrare agli spettatori che c’è di più nell’orgasmo femminile di quanto pensassero originariamente, Sexify presume che gli spettatori, come i suoi personaggi, saranno contenti fintanto che le immagini sessuali sono in primo piano; ma a differenza dei suoi personaggi, gli spettatori potrebbero sfuggire al mondo di Sexify con il semplice tocco di un pulsante.

…ma non è tutto

sexify, la recensione

La struttura degli episodi è una parte importante della recensione di Sexify perchè ci aiuta ad individuarne punti di forza e punti deboli. Ci sono diversi punti negli otto episodi della serie che ti fanno perdere la voglia di continuare a vederla. La prima metà della stagione si trascina un po’ facendo correre i personaggi in circoli narrativi, e già dal terzo episodio, la squadra di Sexify si è sciolta e riunita troppe volte. Dalla colonna sonora implacabile e ripetitiva, che è spesso con un tempismo goffo nonostante possa vantare un assortimento decisamente impressionante e diversificato di ritmi ispirati all’hip-hop, alla generale mancanza di direzione di cui soffre la trama del dramma, Sexify si perde spesso nelle sue stesse premesse.

Se gli estenuanti 50 minuti degli episodi fossero ridotti e la serie fosse più concentrata nel suo complesso, sarebbe una gioia da guardare.

La seconda metà della stagione, in cui tre dei quattro episodi avevano una durata di 40 minuti o meno infatti era molto più piacevole da seguire.

Ci sono alcuni punti della trama e personaggi incredibili che sarebbero davvero brillanti se fossero stati eseguiti meglio. La missione secondaria di Paulina di trovare il perfetto equilibrio tra soddisfare i suoi bisogni sessuali, seguire la sua religione e capire se valesse la pena salvare il suo fidanzamento è diventata rapidamente una delle trame più avvincenti dell’intera stagione.

Persino l’appetito incrollabile per il successo di Natalia sembra essere radicato in qualche dramma familiare sottostante che sicuramente avrebbe dovuto essere approfondito. Inoltre, personaggi secondari come il consigliere universitario di Natalia, il dottor Krynicki (Wojciech Solarz) e la responsabile del dormitorio (Ewa Szykulska), hanno regalato alcuni dei momenti più divertenti.

In questa recensione di Sexify vogliamo anche considerare che con una premessa così promettente e diverse trame irrisolte, c’è ancora la possibilità che Sexify possa apportare alcuni grandi miglioramenti in una potenziale seconda stagione ed essere una serie di spicco tra le sue contemporanee. Per ora, tuttavia, la prima stagione della nuova serie originale di Netflix cerca di conquistare gli spettatori con un ritratto ingannevole del sesso, e questo da solo non sarà sufficiente per vendere agli appassionati questo dramma polacco.

Il piacere femminile questo sconosciuto

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Concludiamo la recensione di Sexify con alcune semplici considerazioni. I desideri sessuali di una donna sono ancora, sorprendentemente, relativamente tabù e, ammettiamolo, nonostante siano stati raccontati più volte dai media, sono più complessi di quanto molti abbiano rappresentato. Sexify, affronta frontalmente il sesso, l’intimità e la realtà della moderna esperienza femminile. Seguendo tre donne che hanno deciso di creare un’app che ottimizzerà l’orgasmo femminile, la produzione approfondisce le relazioni, i conflitti familiari e la scoperta di sé.

Durante gli otto episodi della serie, la trama è incentrata soprattutto su Natalia, un genio antisociale che rifugge l’intimità, cercando di farsi un nome nel campo accademico. Natalia si mette al lavoro su un’app che farà in modo che nessuna donna debba essere mai più delusa in camera da letto.

La narrazione è semplice, intreccia con successo le trame delle tre donne insieme spingendo l’azione verso l’obiettivo generale dello sviluppo dell’app e la scadenza del concorso. Con le loro rappresentazioni realistiche, il cast amplifica le esperienze uniche e distinte riguardo al sesso. Mentre gli spettatori sono testimoni delle loro diverse relazioni disordinate, delle imbarazzanti cene di famiglia e della crescita personale, è difficile non continuare a guardare.

Sexify è pieno di fascino nascosto, e nonostante un po’ di monotonia, è una storia che crea dipendenza. Con una scrittura solida, un grande messaggio e una buona liberazione sessuale vecchio stile, è una serie con cui ogni donna sarà senza dubbio in grado di relazionarsi in qualche modo.

 

 

65
Sexify
Recensione di Laura Della Corte

Per concludere la nostra recensione di Sexify, possiamo solo dire che merita di essere guardata fino alla fine. I suoi punti di debolezza vengono smussati sempre di più verso il finale e lasciano presagire che la prossima stagione potrebbe avere una carica diversa.

ME GUSTA
  • La storia originale
  • I personaggi principali
  • i personaggi secondari
FAIL
  • La lunghezza degli episodi
  • La struttura della trama
  • la perdita di focus narrativo
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