Con la delicatezza di un guanto di velluto forgiato nel ferro, il nuovo braccio robot ideato dal MIT dovrebbe essere in grado di accarezzare con una spazzola ogni genere di capello, identificandone la trama per poi adeguare il proprio comportamento così da assicurarsi da non causare dispiacere alla persona che si sottopone all’esperienza.

L’istituto tecnico non ha infatti potuto fare a meno di notare che il sistema sanitario statunitense sia oberato da una grave carenza di personale e che un numero esiguo di infermieri/e devono sobbarcarsi molto lavoro.

Al posto di spingere per una rivoluzione del welfare a stelle e strisce e proporre l’assunzione di un numero adeguato di assistenti sanitari, il MIT ha fatto quello che riesce meglio agli istituti STEM: pensare a una soluzione ipercomplessa e composta da tante parti meccaniche.

Il RoboWig è dotato di un sensore che percepisce la trama dei capelli in scala di grigi con altissimo contrasto. L’immagine ottenuta viene poi passata all’interno di un modello matematico con i capelli che vengono convertiti in sistemi di doppie eliche intrecciate, definendo una granularità che aiuta la macchina a risolvere il suo compito senza fare danni.

Siamo sempre felici di vedere un braccio robot in azione – ve ne sono di molto utili -, tuttavia non sembra che, almeno per ora, la spazzola sia adatta alle loro fredde dita meccaniche. Prendersi cura di infermi e anziani è – o almeno “dovrebbe essere” – un lavoro dalle profonde componenti sociali e umane, caratteristiche che sembrano essere ben poco presenti nel video che la MIT ha gentilmente condiviso col mondo.

 

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