Vignesh Sundaresan, anche noto come MetaKovan, ha acquistato in un’asta di Christie’s il NFT dal titolo Everydays: The First 5000 Days, dell’artista Beeple. Si è tratto di un evento di massima risonanza, sia perché un’istituzione ben riconosciuta ha piazzato quella che è fondamentalmente una criptovaluta, sia perchè la vendita ha toccato un prezzo più che ragguardevole: 69 milioni di dollari.

Con una simile cifra di mezzo, verrebbe da pensare che Sundaresan sia estremamente convinto nel suo investimento, sopratutto considerando che l’uomo è anche fondatore del progetto NFT Metapurse, tuttavia la sua posizione è decisamente più articolata del semplice fanatismo.

Molti hanno infatti scoperto i non-fungible token non appena sono diventati una gallina dalle uova d’oro per speculazioni a tratti imbarazzanti, lanciandovisi sopra con l’entusiasmo di una belva famelica che non vede l’ora di batter cassa. Non lui.

Al posto di fomentare l'”hype” di questo formato, Sundaresan mette invece in guardia: investire sugli NFT è “anche più folle che puntare sulle criptovalute” e chi si muove in questa direzione starebbe caricando “grandi rischi”.

Non penso che i NFT manterranno questo livello di entusiasmo per sempre […] Il mercato si dividerà. Ci saranno oggetti di altissimo valore economico e un’infinità di contenuti di poco conto,

ha sottolineato l’imprenditore.

Ultimamente il mercato degli NFT si è già dato una ridimensionata, tuttavia il panorama descritto dal più celebre acquirente di Beeple prospetta dinamiche commerciali completamente nuove. Una volta sfumata l’attuale bolla, sostiene, l’ecosistema vedrà alcuni soggetti monopolizzare o quasi il settore e agli altri non rimarrà che tornare ai media fisici o rassegnarsi alle retrovie.

I non-fungible token permetteranno ancora l’esplorazione artistica del nuovo medium, tuttavia aderiranno a impostazioni più formali, non diversi da quelli dell’arte tradizionale, con i creatori che dovranno comunque faticare molto per emergere.

 

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