L’esercito Tatmadaw, intento a consolidare il potere ottenuto attraverso il colpo di Stato di inizio febbraio, ha deciso di fatto di staccare la connettività internet al popolo della Birmania, rendendo inaccessibili sia le reti wifi che il traffico telefonico. A questo punto l’obiettivo non è tacitare le proteste, ma mettere in mostra la propria forza, appoggiandosi a una potente strategia intimidatoria.

Al momento, il blocco non coinvolge i network cablati, tuttavia simili connessioni sono estremamente rare, da quelle parti. Il risultato è che i militari si sono garantiti che Governo, aziende internazionali e banche restino attive, mentre tutto il resto è finito in un oscurantismo digitale pressoché totale.

Il blocco sarà attivo fino “a data da definire” e, come non mancano di far notare i movimenti per i diritti umani, finirà con il danneggiare l’intera nazione, establishment compreso.

Quello che le autorità stanno facendo alla sfera online è un riflesso della loro repressione nel mondo offline. Stanno distruggendo imprese, conducendo raid, facendo retate arbitrarie e sparando sulla folla.

Il loro obiettivo è quello di diffondere tanta paura che le proteste e l’opposizione finiscano semplicemente con il morire, che la paura delle persone soffochi la loro rabbia. Spegnere internet è solo un modo per dimostrare il loro potere assoluto, ma è anche un’azione altamente autolesionista,

ha detto Oliver Spencer, consigliere presso il gruppo per i diritti umani Free Expression Myanmar.

Un danno che, apparentemente, viene considerato accettabile. Il ruolo dell’esercito in Birmania è predominante sin dagli anni Sessanta, con le dittature militari che si sono alternate a più riprese, ma che in un modo o nell’altro hanno sempre mantenuto il controllo.

Negli ultimi anni, tuttavia, la nazione si è aperta alla diplomazia internazionale e il pungo di ferro dei Tatmadaw si è progressivamente allentato, cosa che ha permesso alla società di riconsiderare gli equilibri di potere e di iniziare ad affrontare le criticità del Paese.

L’esercito sembra tuttavia pronto al far involvere la posizione della Birmania nel mondo, se questo gli garantisce di restaurare quel potere che stava progressivamente perdendo.

 

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