Oggi compie gli anni una delle periferiche più iconiche e significative della nostra epoca digitale: il mouse.
Sono infatti passati esattamente 50 anni dal brevetto del mouse, il risultato della geniale mente dell’ingegnere americano Douglas Engelbart, che collaborò con Bill English.
Il progetto del mouse cominciò diversi anni prima, esattamente nel 1963. Il brevetto del prototipo fu depositato da Engelbart nel 1963, ma fu riconosciuto solo il 17 novembre 1970.
Ma come era fatto il primo mouse? Era un vero e proprio “scatolino” di legno che poteva muoversi solo in linea orizzontale grazie ad una sorta di disco metallico. I tempi di pallina e rotellina erano ancora lontani, per non parlare del sensore ottico o laser di oggi.
Ma non mancava però il pulsante, posto in un angolo della scocca lignea e di colore rosso che eseguiva dei comandi a seconda della pressione che veniva esercita sullo stesso.
Niente di troppo misterioso o originale attorno alla genesi del nome: il dispositivo fu chiamato mouse proprio perché, come suggerisce il nome, somigliava ad un topo. L’intenzione di Engelbart era di cambiare la denominazione una volta approvato il progetto. Evidentemente non fu così.
Non fu quindi – contrariamente a quanto si crede – Steve Jobs ad inventare il mouse che conosciamo oggi. Il geniale fondatore di Apple ebbe però il merito – come fece per altri device (vedi lo smartphone) – di sdoganarlo, introducendo negli anni ’80, per i suoi computer Lisa, un modello di mouse decisamente sofisticato per l’epoca.